Il lavoro verte su un tema attuale e controverso: il rapporto tra carcere e architettura e il contribuito che quest’ultima può apportare al problema penitenziario.
Nella ricerca sono emerse due questioni fondamentali: il problema del sovraffollamento delle carceri e la possibilità per molti detenuti di accedere alle misure alternative (es. detenzione domiciliare), ma non possiedono domicilio adeguato per ottenerle.
La nostra risposta è stata pensare spazi abitativi condivisi da assegnare a detenuti in misura alternativa o soggetti a tutela (es. madri, minori) e ad ex-detenuti in situazioni economiche svantaggiate. Il progetto si sviluppa nell’area dell’ex-caserma “Stabilimento Trasmissioni” di Roma, in gran parte in disuso.