Archistart

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MYSLM – Musée Yves Saint Laurent Marrakech

ATA2019

Il progetto parte dal’idea di rendere omaggio a una delle personalità che hanno segnato la storia della moda contemporanea, Yves Saint Laurent (1936-2008), colui che è ricordato come l’inventore del pret à porter e che ha adattato al corpo femminile abiti di taglio maschile riuscendo a coniugare eleganza e stile in ogni sua collezione. Insieme al compagno Pierre Bergè arrivò a Marrakech nel 1966, la città che divenne il loro “buen ritiro” dopo le sfilate.
Lo stilista considerava il Marocco come un Eden, una rivelazione, un luogo dove ritornava ad ogni inverno per immergersi di nuovo in un’atmosfera magica, rosea e tranquilla, ricca di colori portando, al suo rientro a Parigi, schizzi meravigliosi.


Localizzato a breve distanza dal leggendario Jardin Majorelle, lungo Rue Yves Saint Laurent, il museo si distingue per i volumi e i materiali che esprimono simultaneamente un forte collegamento con il Marocco ed il suo spirito. L' architettura esterna dell'edificio è opaca, astratta e misteriosa; richiama la fragilità della natura, altamente sensibile alla luce ma con una forte impostazione basamentale simile ai bastioni che circondano la città di Marrakech. I volumi vengono assemblati e sono collegati da corridoi per comporre una struttura dalla quale si deducono le diverse attività museali ma allo stesso tempo ci si smarrisce, come nella città labirintica di Marrakech, dove le strade fanno perdere al visitatore la concezione di sicurezza. L’edificio sembra sorgere dalla terra; travi e pilastri di acciaio si nascondono dalla facciata che è rivestita con intonaco grezzo per dare movimento, quasi a creare un effetto artistico ispirato alle dune del deserto. Una fascia ornamentale, con disegno a spina di pesce alla francese, ruota tutta attorno all’edificio. I mattoncini a faccia vista posizionati sopra la decorazione permettono di racchiudere l’edificio in un unico blocco che, grazie al generoso sole del Marocco, crea ombre che si estendono sulle diverse facciate cambiando colore ad ognuno con un effetto quasi mistico e misterioso. Cupole, minareti e portali arabeschi rivisti ed elegantemente raffinati rimandano all’architettura marocchina.


Il complesso rimanda alla domus romana: un portale dorato invita lo spettatore ad entrare, attirando la sua attenzione sui pavimenti in marmo bianco e nero. Una cascata all’ingresso con il logo della maison è un richiamo a raffinatezza e lusso. Le due sale museali, una permanente e l’altra temporanea, saranno scure richiamando la potenza che il colore nero ha avuto negli anni sulla vita e sulla creatività dello stilista, prima del suo arrivo in Marocco. La luce filtrerà dal patio racchiuso da vetrate al centro della sala con una statua centrale. Conclusa la visita della sala museale, lo spettatore sarà affascinato da un patio semicoperto da una volta a ombrello in acciaio inox e vetro per schermare il sole durante le ore calde. Una vasca in marmo bianco e nero a forma dodecaedrica con il logo dello stilista simboleggia il centro e il fulcro della struttura. Proseguendo si trovano una sala ristorante, lettura e foyer per regolare l'accesso alla sala polivalente. Il piano superiore sarà destinato agli uffici. L'edificio sarà realizzato in acciaio e rivestito in mattoni attraverso la tecnica dell’adobe, che ha la caratteristica di trattenere il calore durante l’inverno e rilasciarlo durante l’estate, mantenendo una temperatura fresca durante tutte le stagioni. Il sughero farà da isolante alla struttura. La città di Marrakech si rispecchierà in scala ridotta in questo museo che raccoglie moda, arte e architettura rendendo lo spazio un unicum.



The Board:
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