Archistart

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26.33 m^3

WFH2020

“Stiamo costruendo un giocattolo a breve scadenza nel quale tutti noi possiamo realizzare la possibilità e i piaceri che un ambiente urbano del ventesimo secolo ci deve. Deve durare non più a lungo di quanto ci occorra” affermava Cedric Price in relazione all’utopico progetto del Fun Palace. Ad oggi un’utopia che si è trasformata in necessità. Quello di Roberto e Giulia vuole essere un nuovo modo di abitare, in cui la componente lavorativa si inserisce nello spazio domestico. Seppur in temporalità differenti, non può considerarsi un esclusivo utilizzo di una “postazione di lavoro” solamente da parte di uno dei due protagonisti. Ispirandosi dal già citato progetto di Price, nonché all’Abitacolo di Bruno Munari, nasce l’idea di 26.33 m^3.


Una struttura componibile multifunzionale, che sappia utilizzare al meglio lo spazio presente, senza apportare importanti modifiche all’aspetto estetico della casa. Una struttura non solo abitabile, ma di lavoro che, citando Bruno Munari, sia “un supporto invisibile per il proprio microcosmo”. In 26.33 m^3 Giulia e Roberto possono mangiare, lavorare, partecipare a video conferenze, guardare un film, organizzare le proprie giornate, decidere se ordinare del cibo cinese d’asporto piuttosto che una pizza dal loro locale preferito. Ipotizzata come una struttura componibile a due campate, il modulo abitabile e di lavoro è caratterizzato da un ripiano mobile che, all’occorrenza, definisce un piano soppalcato in cui poter svolgere call telematiche senza il timore di non avere la giusta privacy. Ciò è possibile anche grazie alla presenza di un telo estraibile che divide le campate stesse; in ottica creativa, lo stesso può essere utilizzato come telo di un proiettore, per poter trasformare la propria casa in un cinema domestico. La volontà di un piano soppalcato deriva dall’idea di un completo utilizzo dello spazio di lavoro: infatti mentre Roberto è in video call, Giulia può continuare ad utilizzare il grande tavolo posto nella centralità del modulo. La scelta di un grande tavolo conferma la continuità dello spazio di lavoro, nonché permanenza di socialità di tutte quelle azioni che oltrepassano la componente lavorativa in sé: azioni come mangiare, relazionarsi, ospitare degli amici.


Un Lavorare da casa che include l’imprevedibilità e la dinamicità di due persone che svolgono lavori diversi, ma possono avere stessi interessi e quindi utilizzare in sincronia gli stessi spazi, anche in ottica delle azioni da svolgere. Il tutto in 26.33 metri cubi.



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26.33 m^3 Board
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