Il progetto si basa su un’attenta analisi a principio della sfera casalinga che viene “invasa” dal lavoro d’ufficio.
Spostare le attività tipiche di un ufficio come meeting tra colleghi per valutare le strategie e l’andamento del proprio progetto lavorativo, ma anche presentazioni più formali a clienti e datori di lavoro, porta il progetto dell’abitare a dover cambiare in maniera radicale.
L’obiettivo che ci siamo prefissati è il mantenimento degli standard di un’abitazione e di un ufficio inalterati, pur dovendoli fondere nello stesso luogo.
Nel pensare il progetto della casa vengono riscontrati molti problemi che si creano in un’ambiente diverso da un classico ufficio: i vari rumori presenti in un appartamento, la mancanza di privacy durante call o meeting, uno spazio adeguato alle proprie necessità sia lavorative sia per il mantenimento della propria salute e un’adeguata illuminazione dello spazio senza che venga invaso dalla luce creando fastidiosi riflessi. Punto fondamentale nel progetto della casa è la creazione di uno spazio innovativo, senza divisioni fisse, capace di garantire una qualità adeguata allo smart-working di un singolo, di entrambi gli utenti o per altri casi in cui si rende necessaria la sovrapposizione della vita lavorativa con la vita casalinga. La casa viene divisa da un fulcro centrale inusuale, il blocco bagno, che solitamente rimane relegato nell’angolo meno d’intralcio per i vari ambienti casalinghi; questo diventa il divisore e allo stesso tempo generatore degli ambienti insieme ai pannelli scorrevoli che vanno a chiudersi creando le varie stanze o a compattarsi ricreando un blocco monolitico.
La presenza di questi pannelli fa si che l’intero appartamento possa sempre mutare e ricrearsi per le varie occasioni che si vengono a presentare nella quotidianità, dall’apertura degli armadi o della libreria alla creazione di uno spazio unico per cene o feste. Partendo da questi, tutta la casa è stata pensata con mobili che hanno la facoltà di trasformarsi agevolando il rapporto casa/lavoro, generando una molteplicità di spazi dove poter trovare la propria concentrazione. In base alla disposizione della casa viene alloggiato sulla parete della porta di entrata e su quella adiacente, che risultano essere quelle meno illuminate, un contenitore di funzioni, così da lasciare le parti più illuminate alla fruizione libera. Camminando lungo queste pareti si scoprono linearmente i vari ambienti della casa che normalmente vengono chiusi da pareti risultando classici e statici. Attrezzando le pareti, oltre a creare una quinta architettonica agli ambienti, si rafforza l’idea di spazio aperto in cui le funzioni tipiche di una casa si trovano negli elementi dinamici che traslando e ribaltandosi immagazzinano il letto, lo studio, l’armadio e la cucina.