Insula Artis propone una soluzione alternativa alla problematica del turismo di massa e dello spopolamento che interessa da decenni la laguna di Venezia.
Il progetto si presenta come un modo alternativo di visitare Venezia e la sua laguna, un’esperienza che possa trasformarsi in uno stile di vita totalmente immerso nella tradizione del luogo.
L’intervento è uno spunto, una suggestione che mira alla riconsiderazione dell’importanza dei valori storici e culturali ma anche sociali del territorio, esaltandone le potenzialità al di fuori del contesto cittadino.
L’intervento pone l’accento su un tema più che mai attuale che ha i caratteri dell’urgenza e che se ignorato, negli anni, contribuirà a trasformare Venezia in una città fantasma.
L'intervento di riqualificazione mira a rendere l'isola di Santo Spirito un polo di eccellenza per la conservazione e l'insegnamento dell'artigianato locale e delle arti minori alle generazioni più giovani. Il progetto acquisisce una valenza sociale piuttosto che architettonica: è possibile recuperare la situazione veneziana? Si può riportare in vita qualcosa che sta lentamente decadendo per mezzo dell’architettura? E’ lecito pensare a interventi di riqualificazione in contesti tutelati ma ormai in stato di abbandono, a servizio di un organismo più ampio che è quello dell’intera laguna? Queste sono le domande alle quali si è dovuto rispondere e in conclusione la risposta risulta essere non solo affermativa, ma in senso più ampio anche replicabile in contesti simili, cosi da poter creare un modello di intervento valido basato sulla riqualificazione architettonica e sociale. Venezia è la sua laguna, i suoi pescatori, i suoi artigiani, le sue botteghe, è un modo di concepire il quotidiano totalmente distaccato dalla realtà delle altre città italiane.
Insula Artis è la prova che è possibile effettuare recuperi e riqualificazioni nell’ambito lagunare che non si basino solo ed esclusivamente su iniziative private mirate alla speculazione, ma anche su iniziative pubbliche che coinvolgano i residenti e i visitatori di ogni genere, riunendoli in un unicum che possa portare benefici alla città di Venezia e più in generale all’ecosistema della laguna. Si auspica quindi di fornire un modello sul quale si possano basare progetti futuri, sulle numerose isole in stato di abbandono presenti nella laguna.
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