Il concept nasce dalla volontà di poter disporre la camera galleggiante in bacini d’acqua che per loro natura risultano diversi e si relazionano con la territorio circostante e l’uomo in modo differente: un bacino artificiale, un lago o il mare.
Il volume che scaturisce dalla progettazione risulta estremamente compatto. I due lati di dimensione maggiore vengono rastremati per fornire una visione più ampia dalla camera da letto. In pianta la stanza assume la forma di una “camera oscura”, dispositivo ottico delle vecchie macchine fotografiche.
Dalla camera matrimoniale si accede ad un balcone posto a filo d’acqua ed una scala permette di accedere ad un ulteriore terrazza attrezzata con sedute ed un tavolo integrati con la struttura. Da qui si può godere di una vista a 360° sul paesaggio circostante. Le due pareti curve che si aprono e si protendono verso l’acqua, sono formate da mattoni (tipici dell’ambiente di città) costituiti però da legno x-lam (che si adatta maggiormente ad essere inserito in contesti naturalistici), permettendo così di relazionarsi in ambienti diversi.
L'interno è estremamente semplice e sobria, riprendendo il legno come materiale principale. La camera, oltre ad avere un ampia vetrata che dà sullo specchio d'acqua, viene illuminata da luce zenitale grazie all'apertura di un grande lucernario posto in copertura, fornendo luce e privacy allo stesso tempo. Il bagno è illuminato anch'esso da un serramento posto in copertura che permette di far filtrare la luce su tutta la parete della stanza, un piccolo oblò circolare e piccole finestre rettangolari poste ad altezze differenti garantiscono anch'esse un maggiore apporto di luce naturale.