Il luogo preso in analisi è una cava dismessa all’interno di un contesto urbanistico particolarmente rilevante come quello del Bergpark di Kassel. Da un punto di vista morfologico il sito rappresenta la perfetta simbiosi tra artificio umano e natura. La cava stessa è il risultato di attività sotrattive dell’uomo e attraverso il progetto si trasforma in elemento di riconnessione tra la città e il parco collinare patrimonio UNESCO. A partire dalle considerazioni sulla natura morfoligica del luogo, il processo progettuale per il centro culturale non poteva che indirizzarsi verso un’intervento di sottrazione della materia rocciosa.
Il principio insediativo è basato su uno scavo rettilineo nella parte inferiore della cava. L’asse principale che ne deriva costituisce un taglio nella superficie della terra che permette al cielo di entrare nel luogo oscuro sotto il suolo. Da questo “taglio” principale si innestano altri assi secondari, il cui ruolo è quello di riportare il visitatore dalla quota dello scavo a quello della cava, superando un dislivello di 6 m. Il progetto può essere suddiviso in due parti: il centro culturale e il museo interattivo sulla storia della città. La prima è costituita da 7 volumi realizzati ex novo emergenti dal terreno; la seconda, invece , è interamente ricavata attraverso la sottrazione di materia rocciosa dalle pareti della cava. Elemento di connessione tra le due parti è un ponte, sorretto da una struttura portante a forma di albero in corten. Concepiti come increspature all’interno del terreno, i sette edifici rappresentano una continuazione del terreno che si deforma e s’innalza in prossimità dell’asse principale. Costituiscono a livello funzionale un centro culturale per la mostra quinquennale della Documenta contenente: bookshop, multimediateca, biblioteca e sala lettura, punto di ristoro, auditorium e aule laboratoriali.
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