Abitare la Quota Zero riflette sugli sviluppi progettuali e sulle pratiche urbane delle aree di bordo tra Mestre e Marghera. Un progetto dalla duplice modalità di approccio, che prova a misurarsi da un lato con la progettualità che negli ultimi anni sta interessando queste aree; dall’altro con le pratiche di una città contemporanea, nella quale si stanno definendo importanti cambiamenti in ambito lavorativo e fenomeni di attivismo territoriale promossi dai cittadini, che palesano cosi il volersi sentire nuovamente parte della città. Un progetto in grado di generare spazio, tra la quota zero del suolo e le azioni, i comportamenti e le situazioni che la società produce nel momento in cui la “Città è abitata”.
L'Abitare, nelle aree di bordo di Porto Marghera, si coniuga in un paesaggio prettamente industriale, in cui i progetti per alcune aree dismesse e disponibili del Comune, propongono prospettive future diverse da quelle immaginate fino a qualche anno fa. Ad esempio la collocazione di strutture ricettive turistiche soprattutto per le aree della prima testata industriale, comprese tra Via della Pila e Via Ulloa, che presto saranno collegate con la stazione di Mestre da una piastra che attraverserà i binari ferroviari. L'abitare Marghera, che dunque fino ad ora era legato perlopiù alla dimensione lavorativa, assumerà nuovi significati.
FUTURO PUBBLICO è il titolo che è stato scelto per lo scenario proposto: una ricostruzione della progettualità che ha interessato le aree di bordo tra Mestre, Marghera e il porto industriale, dalla variante al PRG del ’94 di Benevolo ad oggi. La ricostruzione di tale scenario è stata elaborata attraverso quanto reso pubblico dalle testate giornalistiche locali e dall’amministrazione comunale, in quanto complesse le vicende progettuali che hanno interessato le aree prese in analisi. Le aree di bordo a ridosso di Via della Libertà sono caratterizzate da possibilità di trasformazione maggiori e molteplici, come già identificato da Benevolo. Lo dimostra il fatto che negli ultimi anni numerose sono state le proposte progettuali avanzate, rendendo così poco chiaro quale fosse effettivamente il futuro di questa parte di territorio. Dunque, all’interno del dibattito pubblico si distinguono i progetti approvati da quelli annunciati e quelle che ancora oggi rimangono soltanto delle ipotesi di trasformazione.