Il progetto ‘Agorà Suburbana/Ex-CCU’ nasce da uno studio delle teorie urbanistiche del secolo scorso e su come siano diventate inefficienti e in alcuni casi perfino dannose.
In base alla ricerca è stato scelto come sito di progetto la ex-CCU di Concepciòn, birrificio abbandonato dal 1999; un brown field industriale che si relaziona con due quartieri dormitorio di estrazione sociale opposta: Pedro de Valdivia Alto, quartiere residenziale agiato, e Pedro de Valdivia Bajo, accampamento abusivo isolato da una linea ferroviaria e da una strada ad alto scorrimento.
L’obiettivo principale è di riconvertire la infrastruttura abbandonata in un centro di attività pratiche e teoriche integrato da spazi pubblici programmabili, una ‘Agorà Suburbana’.
Il progetto di tesi 'Agorà Suburbana / Ex-CCU' nasce da un'investigazione sulle numerose teorie urbanistiche del secolo scorso e su come, a causa del fenomeno di Neo-Urbanizzazione, queste stesse teorie siano diventate totalmente inefficienti e in alcuni casi perfino dannose. La obsolescenza di alcuni di questi principi e l'afflusso di persone attratte dalle opportunità che offrono i contesti urbani ha provocato fenomeni quali la nascita dei quartieri dormitorio, accampamenti abusivi, urban sprawl e la massiccia presenza di brown fields. In base a questa ricerca sono state scelte le rovine della ex-CCU di Concepciòn (Cile) come sito di progetto, un birrificio abbandonato dal 1999 e in stato di degrado. Si tratta di un 'brown field' di origine industriale che si relaziona con due quartieri dormitorio di estrazione sociale totalmente opposta. Pedro de Valdivia Alto è un quartiere residenziale agiato, mentre Pedro de Valdivia Bajo é un accampamento abusivo isolato da una linea ferroviaria e da una strada ad alto scorrimento. A seguito di un'attenta analisi del contesto si è definito l'obiettivo principale della proposta, ossia riconvertire la infrastruttura abbandonata in un centro di attività pratiche e teoriche integrato da spazi pubblici programmabili, una 'Agorà Suburbana'. Il progetto di riferimento è stato il 'Sesc Pompeia' di Lina Bo Bardi a San Paolo, che con trenta anni di anticipo ha iniziato a suggerire risposte tuttora valide a problematiche urbane odierne.
La strategia di progetto si è basata su una selezione critica delle infrastrutture da recuperare, escludendo tanto gli edifici strutturalmente irrecuperabili quanto quelli reputati innecessari. Si è quindi deciso di non sovra-programmare la proposta e di dare una importanza primaria alle aree pubbliche, poiché sono una risorsa carente tanto nel quartiere residenziale quanto nell'accampamento abusivo. I tre edifici riscattati sono stati selezionati per la loro volumetria, posizione e stato di conservazione, e sono stati destinati a tre funzioni che potessero ricreare la vita pubblica che caratterizza un quartiere. L'edificio a contatto con la strada rappresenta la componente 'pratica', essendo dotato di sale destinate alla capacitazione lavorale e artistica; l'edificio al fondo propone una componente 'teorica' diffondendo il conoscimento e la cultura con sala studio, sale riunioni, sala conferenze ed eventi, auditorium e sala per danza e teatro; infine l'edificio torre rappresenta la componente 'identitaria' con funzione museale per far maturare la identità suburbana di questa periferia. Infine l'unico intervento 'ex-novo' è una trave reticolata che funge da corpo connettore di tutta la proposta, tanto per gli spazi pubblici quanto per i programmi dei vari edifici, che vengono anche messi in relazione con il parco e la collina retrostante e l'accampamento abusivo di Pedro de Valdivia Bajo, dando finalmente una risposta al problema dell'isolamento.