Come metafora di una condizione lontana e idilliaca, l’Isola Comacina si mostra scenario ideale per la sperimentazione di Arte e Architettura, un luogo in cui confrontarsi con una memoria nascosta che torna a manifestarsi in ogni suo valore. Uno spazio dove riscoprirne la bellezza. Sin dal primo concorso indetto per la costruzione di una colonia per artisti, l’isola diventa sfondo e protagonista di una progettazione, ad oggi, rimasta incompiuta. In questo scenario si inserisce il progetto di valorizzazione dell’isola, custode di un prezioso patrimonio storico, naturalistico e archeologico che si disvela lungo i suoi sentieri. E’ l’eredità storica il punto di partenza nella definizione dello spazio e dei suoi temi.
Gli interventi progettuali mirano a ricostruire l’aspetto emozionale di un luogo definito non solo da un’architettura simbolica, ma da un insieme più ampio di parti. La vegetazione dominante diventa un palcoscenico in cui differenti sequenze progettuali illuminano ed approfondiscono un aspetto rappresentativo dell’Isola. Cinque archetipi spaziali che, nel corso dei secoli, hanno arricchito la storia dell’architettura, sono ora chiamati a divenire simbolo concreto e contemporaneo di un nuova storia.
Antologia Comacina si pone come narrazione architettonica, in grado di approfondire il legame che intercorre tra Architettura, Natura ed Individuo e promuovere una costante interazione tra le parti all’interno di un percorso immerso nella vegetazione, all’insegna dell’avventura e della riflessione.
Il progetto di un museo a cielo aperto, realizzato tramite la composizione di differenti interventi architettonici, si propone di enfatizzare le caratteristiche proprio dell’Isola. Forti emozioni devono potersi rileggere nell’animo del visitatore che qui, inaspettatamente, si ritrova immerso in un inedito percorso esperienziale.
È nell’analisi e nello studio di ciò che già la Natura offre che l’idea progettuale trae le sue idee. L’Isola stessa cela in sé tutte le risposte ed, in particolare, quattro tematiche emergono: acqua, natura, sacro e memoria. La loro connessione viene descritta da un percorso che segue l’orografia del territorio e ha il compito di guidare il visitatore alla scoperta del paesaggio.
Tra un momento artistico e l’altro, l’Individuo incontra delle Follies. Sono elementi stravaganti, che hanno rimandi alle architetture presenti nel contesto e a forme classiche. Queste sono nascoste nel paesaggio, in attesa di essere scoperte e vissute dal visitatore, a scopo di intrattenimento, riposo e riflessione intese come spazi di sosta interstiziali tra i vari episodi, oggetti scultorei che hanno significato per loro stesse.
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