Se oggi si visita Aquileia, la sensazione è quella di essere in un semplice paese di campagna in quanto non si riesce a scorgere la grandezza e maestosità raggiunta dalla città durante l’epoca romana.
Dell’antica Aquileia oggi riemerge solo qualche resto archeologico sparso a macchia di leopardo tra un campo e l’altro, un insediamento e l’altro.
La stratigrafia verticale e orizzontale della città, infatti, è molto complessa perché in essa convivono l’elemento insediativo, quello rurale e quello archeologico sottoterra e fuori terra.
Col progetto si è partiti da questa consapevolezza cercando di rispettare il più possibile l’aspetto rurale del luogo attuale ma cercando di valorizzarla al meglio cercando di guidare soprattutto il visitatore verso una maggiore consapevolezza della grandezza e dell'importanza che aveva questa città durante l’età romana. L'elemento arboreo del progetto è molto importante anche per la "lettura" delle rovine, in quanto si è pensato di “suggerire” tramite un disegno a terra l’impianto mancante delle rovine, senza così dover ricostruire materialmente nulla per non alterare la natura del luogo. Inoltre, oltre a questi interventi, sono stati progettati dei padiglioni di realtà aumentata, che verranno adattati e inseriti in ogni area archeologica in punti strategici.
Per il foro, poi, si è pensato di far “riapparire” uno degli ingressi alla piazza, tutto ciò reso possibile tramite la proiezione dell’antica visuale della piazza su un vetro serigrafato che permette di sovrapporre l’immagine reale all’immagine virtuale ricostruita. Questi padiglioni fungono da supporto all’app per smartphone esistente :“Antica Aquileia 3d”. Si pensa, inoltre di dotare la città di una visione notturna completamente diversa e suggestiva, quasi ad evocare la “riapparizione” dell’antica città romana. S’intende, quindi, utilizzare contrapposizioni in quanto per l’aspetto diurno si vuole rispettare l’impianto rurale della città tramite piccoli interventi architettonici in chiave contemporanea e interventi naturalistici, mentre per quanto riguarda l’aspetto notturno la proiezione di immagini permetterà la ricostruzione della città antica. “Volevo suggerire la sua presenza,disegnandola nell’aria,per mantenere intatte le relazioni con il paesaggio ospitante”. L’artista Edoardo Tresoldi descrive così la sua opera d’arte nella Basilica di Siponto. Penso che tale principio e intento possa valere anche per l’installazione immaginata per Aquileia, che prevede una sorta di “riapparizione” della città antica durante le ore notturne nelle varie aree archeologiche tramite proiezioni su uno “schermo” di vapore acqueo.