La qualità dello spazio che abitiamo, a qualsiasi scala, influisce direttamente, sebbene in modo silenzioso, sulla qualità della nostra vita. La stagione di pandemia e la conseguente quarantena affrontata hanno dato voce e acceso i riflettori sul bisogno di architettura che tutti noi abbiamo e al quale forse si è creduto di poter dare risposta in modo autonomo e autodidatta. Il focolare domestico, in conseguenza degli stravolgimenti economici, sociali e culturali che muteranno la nostra socialità, diventerà il palcoscenico su cui vivere i diversi momenti della giornata: luogo – unitario e tuttavia plurale – del riposo, del lavoro, della convivialità e dell’intimità domestica. Il tema del concorso mette in luce esattamente tali questioni.