Nel 2026 si terranno i Giochi Olimpici Invernali a Milano e Cortina, una grande occasione per promuovere l’Italia a livello internazionale e migliorare la cooperazione fra i territori alpini. L’Olimpiade porterà molti investimenti che dovranno implementare i servizi offerti e ottimizzare quelli già esistenti poiché Milano Cortina si basa su uno sviluppo sostenibile dell’organizzazione. La tesi affronta il tema della progettazione del villaggio olimpico di Cortina d’Ampezzo, il comune più esteso della montagna veneta situato a 1224 m di altitudine e circondato da cime dolomitiche. L’area di progetto è situata a Fiames, una località pianeggiante che dista 4km a nord da Cortina, con pochi manufatti e un Centro Sportivo molto usato.
I Giochi Olimpici del ‘56 hanno dato l’impulso definitivo per l’affermazione di Cortina d’Ampezzo e questo da un lato, ha comportato la realizzazione di molte opere pubbliche, dall’altro però, ha significato uno sviluppo edilizio di dimensioni imponenti che si è tradotto in uno sviluppo del turismo stagionale che ha portato ad una costante riduzione degli abitanti per l’inefficienza delle infrastrutture e dei servizi per i residenti. Per questo motivo, si è deciso di immaginare un complesso unico che racchiude tutti i servizi del villaggio olimpico che, una volta finite le Olimpiadi, verrà riconvertito in spazi a servizio della comunità ed in favore di un turismo lento. Invece le residenze olimpiche, sono state pensate con un struttura prefabbricata che, una volta terminati i Giochi, verrà smontata per poter essere riutilizzata. Chiaramente ogni architettura necessita di una fondazione e per una cubatura così elevata come quella del villaggio olimpico, sarebbe necessario creare una grande piastra di fondazione per poter inserire nel paesaggio esistente dei volumi dalle dimensioni contenute. Pensando ad un possibile scenario post olimpiade, questa soluzione avrebbe arrecato un danno all’ambiente, si è quindi scelto di progettare degli edifici di dimensioni importanti che durante i Giochi creeranno un impatto scenografico, ma che una volta smontati, lasceranno poche tracce.
La località di Fiames costituisce la perfetta area di progetto perchè è caratterizzata da una radura pianeggiante costeggiata da un bosco rado e dal torrente Boite e soprattutto da una vecchia pista aeroportuale. Proprio quest'ultima è stata centrale nella distribuzione dei volumi, poichè costituiva già un ottimo collegamento tra le varie funzioni. Per progettare il villaggio olimpico sono stati studiati i caratteri tipologici dell’architettura ampezzana e le costruzioni di Gellner che rappresentano un’interpretazione moderna della tradizione del territorio. Proprio la "crosera", studiata dall'architetto Gellner, è stata scelta come linguaggio formale del villaggio olimpico; si tratta di un sistema strutturale a travi incrociate che permette di avere una struttura leggera fuori e un tamponamento relativamente sottile dentro. Questo ci ha consentito di realizzare grandi vetrate che lasciano entrare il paesaggio creando un ricordo indelebile dei Giochi.