Archistart

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CRAA

ATA2019

Questo mio lavoro ha come tema quello della progettazione architettonica di un centro di ricerca per l’alimentazione e l’agricoltura attraverso la rigenerazione urbana, l’analisi e la progettazione paesaggistica, all’interno del contesto funzionale del parco scientifico e tecnologico.
Nello specifico si avrà come oggetto di studio la parte di paesaggio che ospita l’odierno nucleo industriale di S. Atto (TE) situato nella valle del Tordino, a metà strada fra la città di Teramo e quella di Giulianova.


Conseguentemente alle analisi delle criticità ed alle rispettive potenzialità dell’area in oggetto di studio le linee guida della progettazione si baseranno sull’idea di una rifunzionalizzazione di tutto il nucleo industriale. Essa sarà basata sull’idea di parco urbano come centralità urbana e presidio anti-dispersione dell’ edificato circostante. Inoltre il parco urbano deve sostenere gli obbiettivi di recupero paesaggistico e riprogettazione industriale. Nonostante la funzionalità debba rimanere comunque di carattere produttivo, il progetto prevede un “aggiornamento” industriale che porta con se la necessità della creazione di nuovi spazi per l’industria e per l’uomo; è quindi prevista la progettazione a scala ampia, nel disegno e nella definizione di linee programmatiche e progettuali per l’ istituzione di un parco scientifico e tecnologico. L‘idea prende forza dalla presenza sul territorio della facoltà di biotecnologie dell’ Università degli Studi di Teramo e dalla possibile sinergia instaurabile fra i due sistemi. Il centro di ricerca è stato pensato come un elemento del paesaggio circostante. Con questo principio lo spazio è stato ricavato parzialmente all’interno del terreno. Un grande e nuovo “cielo” artificiale viene costituito dalla grande copertura che emerge dalla superficie verde circostante, si materializza con un cambio materico e genera all’interno dell’ edificio spazi compressi e dilatati atti ad ospitare funzionalità pubbliche e private.


Il progetto si basa infatti un piano terra a cui si accede direttamente dal fronte strada e che permette l’accesso al parco agricolo posto sul lato est dell’edificio che è caratterizzato dalla presenza di un sistema di distribuzione che porta all’ accesso degli uffici, dei laboratori con livello di biosicurezza 1 e del centro di formazione non ché ai grandi volumi prismatici che ospitano al loro interno le funzioni di biblioteca, serra bioclimatica ed auditorium. Al piano sottostante invece vi è la grande “pancia” del progetto, uno spazio fluido che si articola fra i grandi patii luminosi ed i volumi prismatici. Questo spazio è dedicato completamente ad area espositiva. Il piano superiore è invece esclusivo degli studenti sul lato nord e dei tecnici di laboratorio nel lato sud; sono presenti, rispettivamente, aule con laboratori didattici per gli studenti e laboratori aventi livello di biosicurezza 2 per i tecnici. La presenza di emergenze funzionali è quindi rappresentata dai grandi prismi irregolari, elementi rigidi che entrando in contrasto con la superficie dal carattere organico e plastico, creano grandi aperture che garantiscono allo spazio sottostante una luce zenitale chiara e diffusa. I grandi volumi che innalzano la copertura generano, in opposizione, delle depressioni che costituiscono i patii da cui la struttura si rifornisce di aria e di luce.



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Matteo Di Crescenzo

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