La tesi muove dal riconoscimento della possibile rimessa a sistema di spazi e luoghi di scarto, luoghi dell’abbandono caratterizzati dalla presenza di verde residuale individuati lungo il tracciato dell’ex Ferrovia Napoli-Piedimonte d’Alife; un geografia dell’abbandono che si distende, salta, si arresta, attraversando la periferia di Napoli Est. Si propone, a partire dalla ri_significazione di alcune delle infra_strutture dismesse che nel tempo si sono affastellate lungo il tracciato dell’ex Ferrovia, un disegno di parco più o meno lineare, mutevole e resiliente; una visione di parco per parti da e per la città, che ricicla (rimette in circolo) luoghi dismessi ma non dimenticati.
Oggi è possibile ripercorrere e ridisegnare il vecchio percorso dell’Alifana bassa riconoscendo e tracciando le strutture e le infrastrutture che nel tempo si sono affastellate lungo la linea quando era in esercizio. Una successione di grandi recinti: industrie, istituzioni totali , cimiteri. Lo stato di queste strutture è eterogeneo così come la loro condizione contestuale, tutte però, sia le strutture abbandonate sia quelle in esercizio, sono strutture rifiutate e dimenticate dalla società, scarti del nostro tempo. Una costellazione fatta di grandi elementi di scarto nettamente diversificati e che in modo diverso si relazionano con gli spazi abbandonati del percorso dell’Alifana. Il sedime dell’ex ferrovia Alifana si presenta oggi come un potenziale sistema lineare di scarti di piccole e grandi dimensioni, che dalla collina di Capodichino, attraversando centri storici ed aree agricole, in 12km arriva fino alle campagne del casertano. La tesi ha concentrato l'interesse nella parte di tratta che partiva dal capolinea in Piazza Carlo III ed arrivava alle Caserme Boscariello di Secondigliano.
METRONaPOLIPark è una visione possibile, un parco da e per la città, un'infrastruttura verde di riciclo mutevole e resiliente. Tipi di parco sono stati pensati per le diverse parti di città che, in trasversale, il percorso lineare dell'ex ferrovia incontra lungo il suo sedime; funzioni, tipi di spazi, alberature, attrezzature e spazi pubblici sono stati pensati sempre a partire dalle vocazioni contestuali. Un parco infra_strutturale fatto di orti urbani, giardini metropolitani, mercati s_coperti, campi sportivi; un disegno di spazi pubblici che ri_mette a sistema e poi in circolo aree di verde residuale oggi inutilizzate ed in attesa di nuove letture.