Displace nasce dal presupposto di far convivere più funzioni all’interno dello stesso spazio, provando a interpretare la funzione lavorativa all’interno dell’abitare contemporaneo attraverso una pianta flessibile per moltiplicare le possibilità di uso e di percezione dello spazio.
Il muro di divisione tra i due ambienti principali della casa si trasforma in un sistema movibile che nasconde al suo interno le «work station» e che svolge la funzione di setto divisorio, spazio contenitivo e mobile a giorno.
Le postazioni lavorative, aprendosi da entrambi i lati, garantiscono la possibilità a Roberto e Giulia di scegliere se lavorare insieme oppure in due stanze diverse. Contribuiscono alla vivibilità della casa i percorsi alternativi per raggiungere ogni ambiente senza invadere gli spazi occupati dall’altra persona. Le «work-station» sono a scomparsa per suddividere nettamente la funzione domestica da quella lavorativa. È importante per Roberto e Giulia non avere ‘tracce’ del loro ufficio per poter vivere la dimensione domestica senza interferenze e viceversa.