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ETEROTOPIA: un teatro cosmico in un paesaggio in-definito

ATA2021

L’Ex- Città dello Sport di Tor Vergata è uno degli esempi che ricade nell’ampio panorama dell’incompiuto del territorio laziale, per la quale il progetto di tesi punta a ripristinare la fabbrica architettonica attraverso la sua ridefinizione come luogo culturale e pubblico in relazione all’ambito tecnico scientifico andandosi a collocare all’interno della rete già costruita dai poli dell’Agenzia Spaziale Italiana dello Space Data Center e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
In virtù di queste grandi presenze, l’architettura si trasforma in un Museo del Cosmo all’interno del quale immergere il visitatore in un viaggio simbiotico con il cielo.


Un paesaggio simbolo, icona di sé stessa. Così si può definire l’enorme opera di Santiago Calatrava ovvero la Città dello Sport, segno architettonico che con la sua massiccia intensità e potenza visiva riesce a diventare esempio incarnato del grande incompiuto. Fenomeno emergente considerato un grande vuoto dalla realtà contemporanea, percepito come danno al contesto, non considerando aspetti di forza di un’impronta così artificiale o per meglio dire artificiosa, in grado di smascherare una rete complessa di perturbanti insicurezze su quello che è il futuro del territorio “fragile" come quello delle zone limitrofe alla Città eterna. Un’idea, un pensiero radicato quello di intravedere elementi in-definti da marchi puramente estetici, come oggetti scartabili, che rimangono insoluti o irrecuperabili, senza una soluzione che permette di uscire da questo limbo di insensatezza e tuttavia continuando a contribuire nel ciclo infinito di riproduzioni in tutto il territorio.


Da queste premesse, de-oggettivare le opere incompiute diventa l’azione tale da ri-formare continuamente gli infiniti casi di incompiuto operando con interpretazioni, relazioni e analisi del luogo atte a riconoscere un ruolo di Landmark strategico all’opera architettonica. La proposta perciò concerne anche quella di saper vagare nel tempestoso ambiente del concettuale dove l’architettura sa fare e prendere spazio, diventando appunto anche totale astrazione, il modo di presentare una possibilità di visione assoluta, inedita, di relazione contestuale tra oggetto e Spazio. Mostrare perciò come un luogo abbandonato al tempo, possa nella sua misteriosa potenzialità ‘’infinita’’, trasformarsi in un tema culturale come quello di un museo scientifico legato al Cosmo, Infinito per sua definizione. Diventa quindi parte dell’atto progettuale ricondursi a situazioni o contesti che sanno trasmettere e vivono di immagini come quelle cinematografiche, dove spesso i luoghi immaginati e poi realizzati offrono un concetto innovativo cambiando lo spirito degli spazi, che assumono una nuova luce anche allo sguardo della collettività. Il progetto dell’ex città dello Sport a Tor Vergata manifesta quindi la possibilità di un adattamento della struttura esistente ad un utilizzo nuovo per mezzo della costruzione di spazi espositivi, laboratori , spazi di conoscenza condivisa come planetario ed osservatorio, rendendo la rovina il punto di partenza per nuovi infiniti spazi.



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