Una presenza nera galleggia sulla Darsena di Milano. Un oggetto intrasitivo, quasi completamente cieco che vive l’esterno in rapporto problematico. È uno spazio esclusivo e, per questo, anche escluso dal contesto di cui subisce gli effetti. Vive di sola intimità interna laciando la città al di fuori. È la stanza del voyeur che spia la città e le sue attività attraverso quattro meccanismi visivi: una feritoia orizzontale, due spioncini, un binocolo e un periscopio. Sembra non avere ingresso mentre naviga in cerca di un attracco. Chi resta fuori la guarda, con il desiderio di conoscerne i segreti, di entrare dentro di lei come nel proprio intimo. In attesa di esserne il prossimo abitante.