Archistart

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EYEland

FRC2017

Pescara è una città fluviale, ma al fiume non riesce a dare l’importanza che merita e trarne i vantaggi che potrebbero offrirgli. Proponiamo di sfruttare questa risorsa per realizzare un albergo diffuso (già presente come tipologia nel territorio abruzzese) sull’acqua in modo da avvicinare e mettere a confronto forzato la città con il corso d’acqua. Un’alternativa per il turismo che coniughi natura e costruito. Portando le persone letteralmente sul bacino fluviale, queste comincino ad ammirarne, scoprirne e apprezzarne le potenzialità. L’obiettivo è quello di innescare un meccanismo di riqualificazione del lungofiume e a fare di esso una vera spina dorsale naturale del turismo e del tempo libero per gli ospiti e gli abitanti del luogo.


In un area del lungofiume si prevede un elemento flottante che faccia Hall, Reception, Ristorante, ecc., mentre le camere flottanti non sono semplicemente concepite come strutture fisse collegate ad un piccolo molo o raggiungibili per mezzo di piccole imbarcazioni, ma come veri elementi navigabili che possano risalire il fiume o aprirsi verso il mare nei dintorni della costa. Eyeland è un ambiente concepito come un’isola galleggiante con uno sguardo costante al contesto esterno. La stanza sull’acqua è pensata in modo tale da offrire agli ospiti un’atmosfera di totale comfort, relax e intimità, un luogo nel quale sentirsi isolati ma al tempo stesso in contatto con il paesaggio esterno. L’interno si sviluppa su due assi che accompagnano gli ospiti dagli ingressi al cuore dell’imbarcazione, costituito da un’isola nell’isola composta da letto e vasca idromassaggio. Perimetralmente un disegno di linee curve e sinuose segue la sagoma del natante plasmando un arredo continuo (con vari spazi di stivaggio) ed accogliendo all’altezza della vasca delle chaise longue per assecondare l’idea dell’isola di benessere. Un piano d’appoggio, che scorre su due binari, configura lo spazio in maniera diversa a seconda delle esigenze degli ospiti: nasconde/protegge il piano cottura qualora questo non sia necessario, si presta a diventare un tavolino per godere della colazione al letto e infine funge da appoggio per un cocktails alla vasca idromassaggio.


La scelta di materiali naturali, di colori neutri, un sistema di luci soffuse, la successione di linee longitudinali, contribuiscono a focalizzare l’attenzione al paesaggio, piuttosto che ad incentrarlo in uno spazio chiuso, seppur sofisticato. Le scelte di tipo tecnologico sono legate alla volontà di creare un modello di imbarcazione in grado di navigare a basse velocità e risalire il fiume fino a zone con fondali a basse profondità (2m). Per far ciò Eyeland si struttura su una piattaforma trimarano (4m x 7m) con un pescaggio massimo di 50 cm; presenta un motore ibrido di propulsione che facilita ed aiuta la navigazione, alimentato da batterie a litio ricaricabili sulle prese elettriche predisposte sulle banchine. L’immagine che ne vien fuori si avvicina all’idea di un house boat, ma il profilo leggermente curvilineo collabora all’aerodinamicità del natante. Lo specchio di poppa apribile facilita la salita a bordo dei passeggeri, garantisce la loro sicurezza durante la navigazione e funge da piano prendisole per gli ospiti. Il control deck, invece, è disposto sul piano di coperta ed è accessibile previo una scala a pioli sulla parte a poppa dell’imbarcazione; può anche essere protetta da sole o intemperie per mezzo di un tendano meccanico che si appoggia alla struttura vetrata della control area. 
EYEland è il risultato, quindi, di uno sguardo (eye) sul territorio/paesaggio circostante (land) dal punto di vista di una piccola isola galleggiante (Island).



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