Nell’affrontare il progetto ci siamo chiesti come l’architettura possa inserirsi in un paesaggio così unico e incontaminato come quello del Lago di Tovel, situato nella Val di Non (TN) ad un’altezza di 1178 m sul livello del mare. Il Lago è unico al mondo e deve questa sua unicità all’alga “Tovellia Sanguinea” che cresce solo a Tovel nel periodo estivo, il colore rosso sangue dell’alga modifica la tonalità dell’acqua.
La nostra architettura si propone di preservare il paesaggio mimetizzandosi nel contesto: d’estate dei tendaggi in membrana tinta di rosso rendono impermeabile la stanza e armonizzano la struttura con il lago, d’inverno invece, quando il lago ghiaccia, si chiude su se stessa senza intaccare la vista del paesaggio.
APERTO. Abbiamo immaginato una struttura architettonica che si integrasse perfettamente con la natura del luogo e che consentisse al visitatore di vivere un’esperienza in piena sintonia con essa. Per questo motivo l’accesso all’abitazione, collocata sulle acque del lago, avviene esclusivamente tramite una canoa che funge da vera e propria “chiave” per la camera. Quest’ultima infatti è collegata con un sistema di connessione remoto alla canoa: una volta attraccata, l’architettura si apre permettendone l’accesso. Il sistema di apertura è consentito da 4 pistoni idraulici che sollevano la copertura spiegando i tendaggi in membrana ETFE tinti di rosso, colore scelto appositamente per una maggiore armonizzazione con luogo: infatti il lago di Tovel è noto per il caratteristico arrossamento delle sue acque che avviene in seguito alla fioritura di un’alga conosciuta col nome di Tovellia sanguinea. Il sistema di pannelli fotovoltaici punta a rendere autosufficiente l’architettura.
CHIUSO. L’interno della camera (18mq) è leggermente incassato nella piattaforma (28mq) per permettere una vista del lago “a filo d’acqua” e quindi una migliore suggestione visiva per l’ospite. Vasca e servizi sono posti intorno al letto e sono separati da esso con dei tendaggi oscuranti. Una volta concluso il tempo di permanenza basterà lasciare la camera e tornare a riva per mezzo della canoa; allontanandosi la struttura si chiuderà in se stessa lasciando spazio al panorama. La suggestione che potremmo cogliere sarà completamente diversa quando l’architettura sarà aperta o chiusa, abbiamo scelto questa soluzione perché in tal modo essa sembra vivere sullo specchio del lago, uscendo dalla piattaforma quando è abitata e richiudendosi quando non lo è. Con questa capacità essa può mimetizzarsi senza porsi prepotentemente nel paesaggio, così, chiudendosi, oltre che a proteggersi dagli agenti atmosferici tipicamente estremi, la struttura permetterà la purezza nella lettura del paesaggio.