Archistart

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Hidden river │ recovering the memory of a city.

ATA2018

“El rio de oro gime al perderse por el tunel absurdo… y los rios siguieron con su beso eterno” (Federico Garcia Lorca).
La città di Granada ha subìto nei secoli una gravissima perdita per il suo patrimonio naturale e culturale: quella del Rio Darro, il fiume che ha permesso la fondazione stessa della città. Partendo da un’analisi delle trasformazioni che hanno investito il centro storico a seguito di questa opera, lo studio si concentra sulla ricerca di nuove strategie per restituire alla città di Granada il suo fiume, per fare in modo di riscoprirlo ed esibirlo nuovamente, e soprattutto poterlo utilizzare come occasione di miglioramento e recupero della città contemporanea.


La tesi vuole dimostrare come il recupero del patrimonio antico possa essere non il punto d’arrivo, ma lo strumento attraverso cui progettare una città moderna e sostenibile. La ricerca è partita quindi dalla storia urbana della città e dall’analisi delle diverse fasi della sua evoluzione. Lo studio dei documenti storici ha evidenziato due elementi significativi: in primo luogo la stretta dipendenza di Granada dal Rio Darro fin dalla sua fondazione, dal momento che il fiume permetteva l’approvvigionamento delle acque, e secondariamente come, dalla "reconquista" cristiana in poi, la città abbia a poco a poco iniziato a rinunciare al suo fiume, che scompare progressivamente nelle cartografie. La città fu completamente trasformata da quest'opera e per provare a ricostruirne l’immagine passata è stata svolta un’ampia ricerca d’archivio con cui si sono raccolti progetti, incisioni, disegni e foto d’epoca che permettessero di confrontare la città attuale con quella passata, giungendo infine ad una ricostruzione ipotetica del profilo del tessuto urbano che costeggiava il fiume precedentemente alla sua copertura, sovrapponendolo al profilo attuale. Quanto sbagliato può essere nascondere alla città una sua parte così importante, e quanto giusto può essere invece l’idea di restituirla, andando ad incidere su quella che è stata la storia della città dal XX secolo in poi? Questi sono gli interrogativi ai quali si è cercato di dare risposta in fase di progetto.


Si è scelto dunque di operare il recupero del Rio Darro seguendo due differenti strategie in base ai diversi contesti urbani in cui si interviene, nel rispetto della città contemporanea, andando dunque a riscoprire materialmente il fiume soltanto in una parte del suo percorso, laddove l'intervento potesse costituire l'occasione per una riqualificazione urbana di un settore di città privo di qualità, mentre per la parte di città storica più consolidata si è scelto di rievocare il fiume creando delle suggestioni che, attraverso uno studio filologico, rendessero percepibile la città del passato. Quattro sono i sistemi che vengono messi in gioco al momento di progettare la memoria del rio Darro, e sono dunque il percorso del fiume, il sistema degli antichi ponti che lo attraversavano e che vengono utilizzati come elementi di connessione trasversale degli spazi pubblici principali della città, il segno dell’antico circuito murario che vuole suggerire il limite fra gli spazi pubblici più antichi e quelli più recenti, e il sistema della vegetazione che si comporta in maniera sensibile all’elemento naturale dell’acqua, avvicinandosi o allontanandosi dal percorso del fiume in base a quando questo resti coperto oppure venga scoperto.



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