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Il paesaggio interrotto

ATA2021

Il paesaggio interrotto è un luogo di margine, si trova a cavallo fra la città e la campagna aperta, dove il territorio urbano e quello agricolo si compenetrano creando un paesaggio non risolto e con grandi opportunità future. I paesaggi produttivi sono collegati alla città, sono dei sistemi di connettività sociale e di produzione alimentare che si affiancano e si integrano alle infrastrutture e alle reti già esistenti, per rinforzarle, sostenerle e per creare una modalità di attraversamento della città più sano e più lento. Ciò che si costruisce non è allora una realtà altra rispetto alla città, ma è un alternativo modo di viverla e di appartenerci, che può dar luogo ad una nuova identità urbana.


Durazzo è una una città dove la commistione fra urbano e rurale è totale ed unica. Il paesaggio diventa il protagonista della scena, in una totale unione fra produzione e vita. Con questo progetto ci proponiamo di focalizzare e di operare per mezzo di un unico elemento, che utilizzeremo come chiave per attivare una trasformazione dell’intero territorio: la strada. La complessa stratificazione di ritmi diversi che coesistono nella strada è solo una conseguenza delle diverse velocità e della varietà di popolazioni che abitano la città. Questo significa riconoscere le figure che manifestano la loro presenza in questo sistema e fissare tutte le tappe di questo teatro metropolitano, dando un volto ai personaggi che animano questo palco. La nostra proposta dunque, partendo dalla selezione dell’asse stradale, si propone di individuare un insieme di centralità emergenti dalle potenzialità latenti, per costruire un’organizzazione che sia in grado di proiettare l’attuale situazione nel futuro. Precisi interventi cercheranno di articolare già riconoscibili concentrazioni di vita pubblica in modelli di centralità più duraturi, studiati in modo da avere una risonanza nell’intorno urbanizzato. In questa struttura metropolitana la strada agirà come una linea di gravità che provvede intellegibilità a livello territoriale. Questa spina diventa un catalizzatore di mobilità pubblica, collezionando una serie di frammenti in un organismo continuo di infrastrutture, verde e spazio pubblico.


Questa strategia designa attraverso l’asse, i corridoi urbani, le infrastrutture e la centralità un consolidato spazio di possibile crescita, che viene affiancata parallelamente dalla riqualificazione di frammenti di paesaggio abbandonato, attraverso un progetto a lungo termine di fito-rimediazione. Per strutturare questo modus operandi abbiamo guardato al territorio nella maniera più inedita ed organica possibile, dall’attività di indagine, documentazione storica e dalla ricerca di piani Europei che finanziassero questo genere di proposte, siamo giunti all’individuazione di quattro tematiche che definiscono il teatro metropolitano – la ricostruzione del paesaggio, riconoscimento della strada come spazio pubblico, recupero delle architetture incompiute e il ripensamento di nuovi spazi abitativi e sociali per la comunità della Keneta. All’interno di ciascun topic andremo a delineare delle azioni che vanno dalla piccola alla grande scala, volte a valorizzare e migliorare il benessere del territorio. I lotti su cui abbiamo poi focalizzato l’attenzione alla scala più piccola sono le due aree che ritenevamo più rappresentative dell’intervento in generale e che a nostro parere potevano essere i punti cardine di sviluppo di tutta la strategia. La scelta è ricaduta su due centralità del nostro asse, la prima, un'area più legata alla città e bisognosa di spazi per la socialità, e la seconda, uno spazio connotato da architetture incompiute e dalla vocazione più produttiva.



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