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INNESTI OROGRAFICI

ATA2017

La tesi di laurea recupera un’Ex Centrale Termoelettrica nella città di Porto, in Portogallo, convertendola in una Officina Creativa Polifunzionale.
Riscoprire il valore intrinseco della aree considerati vuoti post-industriali è doveroso oltre che possibile. Il progetto è la conclusione del lavoro di ricerca svolto tra Italia e Portogallo, che attraverso lo studio urbano, dell’orografia del terreno e delle potenzialità insite nel sito, riqualifica l’intera area. Il rapporto con il fiume Douro è fondamentale in tutte le scelte compositive, si è creato un sistema di edifici che rispetta il sito, l’archeologia industriale, e i muri di contenimento. Il progetto è interamente semi-ipogeo, ma si innesta unicamente su piattaforme preesistenti.


Il modello fisico rappresenta l'intento fondamentale di preservazione del sito a livello paesistico e morfologico. Si è propenso per un sistema di edifici di altezza contenuta, che lascino risaltare l'edificio dell'Ex Centrale elettrica, risalente al 1927 e interamente conservato. Il sistema di edifici si articola nel Centro espositivo, nella preesistenza, in un Padiglione sportivo polivalente, di cui il quartiere disagiato necessita, in una residenza temporanea, integrata con co-working e laboratori, servizi ristorativi, una biblioteca, un market. La visuale sul fiume Douro viene massimizzata, tuttavia è volutamente mediata dal dislivello: tutta la città di Porto si relaziona con il Douro attraverso le spesse mura di pietra dei suoi terrazzamenti granitici, il progetto vuole rispettare questo carattere urbano. La matericità degli edifici è lasciata al cemento, materiale per eccellenza della memoria industriale, e al contempo pietra artificiale che si innesta nei terrazzamenti granitici. Questa officina creativa è pensata per entrare in sinergia con alcune potenzialità attive nell'area: il Parco Orientale della città, un sistema di ex-industrie riqualificate ed un progetto di nuova viabilità. L'area pur essendo compressa, sia da un punto di vista orografico e sia dalle infrastrutture (la ferrovia ad ovest e il ponte autostradale di Freixo a est), trova proprio in questa condizione le potenzialità per esprimersi sia a livello architettonico, sia a livello funzionale.


Si sceglie di lasciare il margine più vicino al fiume, come parco lineare, pubblico ed accessibile, e di conservare i lacerti dell'Ex torretta di refrigerazione della Centrale, in quanto portatrice di segni del passato industriale dell'area, e di adibirla ad eco-museo percettivo. Viene predisposta una nuova viabilità a nord che rappresenta l'accesso principale al sito di progetto: l'intera Officina Creativa è pedonale. dall'accesso nord si può entrare direttamente nell'edificio principale al primo livello o accedere al sistema di rampe, arrivando ad est nella piazza "agorà" che amministra la relazione tra Centro sportivo, co-working/residenza e Centro espositivo, e la piazza "miradouro" che si apre direttamente sul fiume, continuando sulla copertura della biblioteca. L'Officina Creativa è rivolta al quartiere, alla città ma anche a turisti, artisti e curiosi, per usufruire di tutti i servizi presenti. La proprietà unica del sito, le forti pressioni immobiliari a cui è sottoposto e l'interesse da parte dell'Amministrazione comunale della città di intervenire sulla zona rappresentano un'irripetibile occasione di progetto partecipato, per un luogo strategico, sotto molteplici punti di vista. Tuttavia un progetto di riqualificazione deve essere guidato dal riconoscimento della vocazione d'uso pubblica di quest'area, e delle modalità di progetto che lo stesso paesaggio prescrive: è doveroso riscoprire un'etica dell'architettura.



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Elena Guidetti

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