Laveno Mombello, luogo di progetto, ha una storia del territorio e dei suoi abitanti molto legata all’industria “Ceramica Italiana” che ha “influenzato radicalmente lo sviluppo del territorio, modificandone il disegno di strade, infrastrutture e ferrovie nonché l’assetto artistico e socio-culturale”.
La trasformazione dell’ex stabilimento industriale sul lago Maggiore, luogo ricco di straordinarie opportunità naturalistiche e architettoniche, è un’occasione per ricreare e riallacciare i legami tra il sito e la città, tra gli utilizzatori e gli abitanti dei luoghi, tra passato, presente e futuro.
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L'architettura permette queste azioni con una risposta specifica ad un contesto preciso, intrecciando relazioni tra il sito, la città, la ferrovia e il lago. L'edificato esistente, che si presenta come un sistema chiuso formato da una successione confusa e disordinata di ambianti con le più disparate forme geometriche, diventa con il progetto un sistema aperto che attraverso penetrazioni, trasparenze e nuove relazioni, lo trasformano in una parte stessa della città. La creazione delle corti interne è pensata in funzione dei diversi flussi rispetto ai luoghi. Tutto il sistema è retto da un unico elemento che si sviluppa cambiando natura: diventa infatti passerella, piazza sopraelevata, rampa di accesso, uscita, corridoio tra gli edifici, oppure percorso tematico e connette tra di loro tutti i diversi ambienti.
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Il progetto propone un modello di architettura a finalità educativa materializzando, attraverso le proprie imponenti dimensioni, una vera e propria città del bambino “capace di rispondere dai primi e più teneri momenti cognitivi, fino alle più articolate sfaccettature dell’adolescenza; ma è anche un contesto ideale per l’adulto, definendo un centro di servizi utile non solo al turista, ma anche e soprattutto al territorio.” Scuola, biblioteca e hotel si alternano a piazze, strade e cortili (luoghi urbani), generando una composizione frammentata e collegata da scivoli, sopraelevazioni, scale, ponti incoraggiano le attività spontanee e diversificate dei bambini suscitando la loro curiosità ed immaginazione.
The Board:
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