La tesi è la sintesi finale di un percorso progettuale riguardante il tema dei Magazzini Raccordati. L’approccio iniziale è stato volto ad approfondire gli aspetti storici e cronologici del manufatto e del tessuto urbano al fine di avere una solida base su cui operare. Le analisi preliminari sulla vita del MR e le indagini storiche sulla trasformazione del territorio circostante si sono rivelate, da subito, fucina di elementi potenziali di quello che sarebbe diventato più concretamente il progetto di tesi. Nella raccolta continua di documenti e testimonianze storiche inerenti i Magazzini, ci si è immersi in numerose occasioni di progettazione partecipata, cogliendo preziosi input.
L’area di progetto si colloca in una parte della Stazione Centrale che non tutti conoscono. Si tratta di un’area complessa per vari motivi: per la natura del luogo, per la sua conformazione strutturale, per l’esistenza di alcune presenze che già la qualificano e di altre che sono tacitamente tollerate. Gli apparenti limiti strutturali e morfologici sono i punti da cui siamo partite, diventano suggerimenti per il progetto e la città dei dimenticati è un tematica attuale, urgente, necessaria. La parte più interna, infatti, risulta essere una città temporanea di persone senzatetto, una realtà non strutturata, non nominata, ma comunque accettata. Ogni giorno arrivano a Milano ingenti quantità di immigrati che trovano un rifugio non organizzato nella stazione. Si tratta di una situazione tollerata, che domani ha bisogno di trasformarsi in una realtà controllata. Il progetto nasce quindi dal luogo, dalla sua natura spaziale e dal suo uso attuale; abbiamo cercato di mettere l’architettura a servizio di esigenze sociali reali. Siamo partite dalla constatazione dello stato di fatto e, invece di attribuire all’area una nuova funzionalizzazione, abbiamo sfruttato la suggestione per dare forma progettuale a un’esigenza presente.