Il progetto affronta il recupero dei Magazzini raccordati della Stazione Centrale di Milano, concentrandosi sul loro sviluppo pari a circa 1,5 km lungo via Aporti, l’arteria veicolare che si sviluppa da sud-ovest a nord-est a destra del fabbricato viaggiatori.
Una massicciata muta e imperscrutabile, quella dei Magazzini Raccordati, e fra le dita gli strumenti dell’Architetto: recuperare, connettere, ma soprattutto, svelare.
Il primo obiettivo di progetto, infatti, è quello di svelare un pezzo di città, sconosciuta ai più ed al contrario, intoccabile per chi la conosce bene. Donare nuova visibilità ai Magazzini significa recuperare tale manufatto architettonico e connetterlo nuovamente al tessuto urbano: da ostacolo a luogo in cui vivere.
Proprio a tale fine si è immaginato di instaurare un nuovo sistema di uso sostenibile di tali spazi in sinergia con le attività e con le associazioni del quartiere. Il fine è anche quello di sostenere le realtà locali, artigianali e creative, coniugando la valorizzazione del patrimonio esistente. Il progetto è quindi, per la sua natura site-specific e assume forma partecipata, “dal basso”, ossia si contraddistingue per un’intensa dialettica tra lo stato dei luoghi, i progettisti e chi in quei luoghi vive. Il progetto si definisce quale rinnovata connessione: un raccordo a livello urbano, tra i Magazzini e la città secondo un sistema sostenibile; a livello di architettura del viadotto ferroviario, tra la strada e la quota dei binari. Tale concept si concretizza nel ridisegno dell’intera Via Aporti, trasformandola sia a livello spaziale che sociale, in modo da trasformare il complesso dei Magazzini Raccordati nel nuovo fulcro vitale del quartiere. Il progetto degli interni si è basato sull’analisi delle richieste da parte dei residenti nella zona. E’ stato ipotizzato un ventaglio di attività, che vanno a rivitalizzare il quartiere e che sono fortemente correlate tra di loro, facendo parte di un sistema unico. L’idea è quella di fornire spazi liberi che possono essere utilizzati come atelier, studi professionali, laboratori artigianali, spazi di coworking, aule conferenze. A questo sistema di base si vanno a sovrapporre una serie di attività di interesse sociale.
Il raccordo di tali attività avviene a quota binari, dove un parco lineare va a comporsi lungo la linea del tracciato. La Stazione Centrale stessa infatti, si presta, sulla scia di diversi esempi internazionali, ad integrare la mancanza di spazi urbani verdi. Il progetto implica articolazione e complementarietà tra le diverse parti secondo regole che consentano all’organismo urbano di mantenere un carattere sistemico. All’interno dei Magazzini Raccordati le attività sono distribuite così da rendere efficace questo processo e consentono variazione funzionale e spaziale. Allo stesso modo il parco offre una continua mutazione ed articolazione degli elementi di base. In questo scenario, viene a configurarsi il supporto fisico di una qualità fondamentale del fenomeno urbano: la simultaneità. La Tesi rientra in un macro progetto che propone anche il recupero degli spazi collocati in prossimità della stazione, definiti "testata", e dei Magazzini collocati su via Sammartini. Tre gruppi, partendo da un'analisi in comune sullo stato di fatto hanno poi condotto una propria elaborazione progettuale ciascuno su un'area specifica. Personalmente, credendo nella validità di questo progetto, dato il recente interesse verso i Magazzini, sede degli scorsi Salone del Mobile, sto continuando a dargli visibilità anche in idee in corso di elaborazione.