L’educazione è un tema centrale nell’Italia del Dopoguerra. Una nuova società democratica ha bisogno di un nuovo modello di edificio scolastico per supportare una didattica moderna e al passo con le esperienze anglosassoni e nordeuropee. Enrico Castiglioni, a metà degli anni ’50, progetta un’edificio scolastico per un neonato quartiere alla periferia di Busto Arsizio. In esso confluiscono una poliedrica poetica personale nei temi strutturali, figurativi e sociali, e le prime linee guida ministeriali, volte a rendere moderna una scuola ancora improntata sulla riforma Gentile. Il risultato è un edificio interessante e ricco di suggestioni, ad oggi compromesso nella sua percezione a causa di interventi di scarsa sensibilità.
L'impiego dell'edificio come istituto per la formazione professionale ci ha offerto la possibilità di rendere attuale e razionale questa destinazione d'uso, coerente con l'impostazione didattica originaria, incentrata sull'attività pratica e sull'esperienza comunitaria e partecipativa. L'immagine mostra uno degli spazi più caratteristici dell'edificio, la sala per attività collettive, dopo l'intervento di restauro di stampo critico-conservativo, che ne ha reintegrato le superfici vetrate originali e aggiunto un secondo diaframma trasparente per migliorare l'efficienza energetica. Questo ambiente vive ora della sua spazialità, dopo avere rimosso le partizioni aggiunte per creare laboratori per elettrotecnici.
Il mancato completamento del progetto originale e la sua serialità e modularità nella composizione, ci hanno offerto la possibilità di pensare ad un ampliamento, coerente con il lessico dell'organismo edilizio, ma da esso distinto nel dettaglio costruttivo e in alcuni elementi figurativi, troppo legati alla poetica di Castiglioni. Il nuovo padiglione, che diviene parte di un organismo costituito da elementi potenzialmente ripetibili all'infinito, ospita le funzioni che compromettevano la spazialità dell'edificio esistente, come i laboratori posti nelle sale per attività collettive, o che ne subivano la scarsa accessibilità, come le aule per didattica rivolta a ragazzi con disabilità. L'immagine mostra lo spazio comune di questo nuovo padiglione: un ambiente che riprende la spazialità dei corrispondenti esistenti, adattandola ad un impiego contemporaneo come elemento di congiunzione tra la scuola e le imprese del territorio.