Gli interventi previsti sono pensati per aggredire il meno possibile lo spazio abitudinario dei due conviventi, Giulia e Roberto.
La logica dello smart working si configura come nuova frontiera del lavoro andando a modificare quelle che sono le abitudini consone del nostro vivere quotidiano, spesso consolidate in realtà domestiche costituite da spazi medio-piccoli.
Rinunciare ad una parte della casa per adattarla unicamente a spazio di lavoro è un gesto eccessivo in quanto mancherebbe di rispetto sia al senso più vero dell’abitare, fatto di convivialità e condivisione degli spazi, sia agli aspetti più interessanti dello stesso lavoro agile quali il miglioramento dell’equilibrio fra vita professionale e privata.
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L'organizzazione dello spazio non è andata a modificarsi in modo sostanziale lasciando invariate le posizioni degli ambienti giorno/notte. Oltre a configurarsi come una scelta di carattere emotivo, questa scelta viene sorretta anche dal punto di vista tecnico e percettivo: riduzione delle variazioni impiantistiche, mantenimento dei rapporti areo-illuminanti, affacci. Gli elementi caratterizzanti del progetto possono essere sintetizzati in due punti: parete attrezzata e partizione in vetro. La parete attrezzata corre su tutto il lato lungo della zona giorno. È costituita da moduli atti a contenere tutti i servizi necessari in modo totalmente invisibile: televisore, frigorifero, dispense, lavanderia e caldaia per quanto riguarda lo spazio "home", librerie e scrivanie per quanto riguarda lo spazio "work". Nell'area fronteggiante sono posizionati come oggetti sparsi gli elementi a più funzioni: l'isola cottura, che diventa all'occorrenza piano colazione/pranzo; il divano circolare, che può essere orientato verso entrambe gli spazi come momento di relax, di convivialità per gli ospiti o di attesa per i clienti; il tavolo, che può essere da pranzo o da riunione. Il punto saliente della parete risiede però nei primi due moduli che nascondono le scrivanie: la loro apertura crea una naturale partizione tra le due aree rendendo lo spazio flessibile ed al tempo stesso riservato.
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La scelta del doppio modulo attrezzato si rivela comodo anche dal punto di vista organizzativo del lavoro stesso. È l'intero spazio a chiudersi ed aprirsi, senza la necessità di spostare continuamente oggetti e attrezzature e senza interferire con il lavoro dell’altro. La partizione in vetro invece, oltre che agire sulla percezione dello spazio rendendolo improvvisamente più ampio, regala luce e benefici a tutta la casa andando ad agire anche dal punto di vista energetico (illuminazione - riscaldamento). Anche la scelta del minimalismo è parte integrante del progetto: l'uso del colore bianco, che espande la luce in tutti gli ambienti, la totale assenza di controsoffittature particolari o elementi importanti nelle tramezzature e nell'arredamento che potrebbero creare distrazioni o pesi visivi eccessivi all'interno dello spazio ridotto. Ultimo piccolo intervento si focalizza sull'uso della terrazza dove vengono inserite piante ornamentali e da orto, per favorire anche in questo caso sostenibilità ambientale, economica e psicofisica.
The Board:
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