“Questa pandemia è una sfida comune affrontata dall’umanità nell’era della globalizzazione. In questo momento, condividere risorse, esperienze e lezioni, indipendentemente da chi sei, è la nostra unica possibilità di vincere. Il vero rimedio a questa pandemia non è l’isolamento, ma la cooperazione. Questa guerra è appena iniziata.”
Prof. Tingbo Liang
Una fra le tante risposte che danno vita a forme e sistemi costruttivi innovativi oltre che rinnovati caratterizzanti l’Architettura Temporanea, in quanto nella sua declinazione sono presenti tutti i requisiti che identificano in generale tale termine (montabilità/smontabilità, leggerezza, trasportabilità, flessibilità, ecc.), è rivolta alle necessità che nascono da una particolare emergenza che definiremo con il termine ‘sanitaria’. Fare ricerca e sperimentazione progettuale sull’Emergenza Sanitaria, frutto amaro partorito da guerre, da epidemie, da migrazioni forzate, ecc., può sembrare per un architetto o un designer un argomento da lasciare a specialisti del settore (medici, psicologi, aziende che producono strumentazioni chirurgiche o medicali o arredi sanitari, ecc.), come se l’argomento non appartenesse alla sfera dell’Architettura, come se fosse qualcosa lontana dagli ambienti e dagli spazi sociali delle nostre città. Confrontarsi, però, con tematiche così specifiche che coinvolgono tecnologie avanzate mette a dura prova la Cultura Tecnologica e Architettonica del progettista, chiamato questa volta a fornire risposte adeguate, pratiche, durevoli e soprattutto ‘resistenti’, dove molto spesso la bellezza lascia il posto alla necessità.
I principi fondanti ai quali il progetto vuole rispondere si riassumono in: modularità del sistema, rapidità di esecuzione, autonomia tecnologica ed impiantistica e durata nel tempo. I moduli sanitari sono stati studiati per essere facilmente trasportabili ed ognuno di essi può accogliere differenti esigenze. Il modulo Cura è pensato per i reparti di accoglienza e degenza dei pazienti, il modulo Servizi risponde alle esigenze intrinseche degli ospedali ed a quelle utili al lavoro degli operatori sanitari, il modulo Corsia connette e collega gli spazi sopra citati chiudendo così la composizione totale del sistema ospedaliero campale. La progettazione dei moduli comprende lo studio attento del sistema strutturale, tecnologico ed impiantistico, con attenzione alle attuali norme inerenti agli ospedali da campo e in risposta ad una progettazione prefabbricata e modulabile, autosufficiente o integrata all’ospedale esistente. Le architetture temporanee diventano così i ‘non luoghi’ dell’Architettura, dando vita a un settore di ricerca, di sperimentazione e di progettazione nuovo e originale, in quanto mira alla realizzazione di effimeri spazi costruiti, che si contrappongono a quelli permanenti e duraturi, appartenenti a un’architettura consolidata e più convenzionale. Si ribalta così anche il concetto di ospedale ben piantato al suolo, che prova ad evolvere in un nuovo spazio dell’architettura pensato per la sopravvivenza del qui ed ora.