Il progetto di tesi deriva dall’indagine storica, architettonica e musicale condotta sul Palazzo Ducale di Mantova e sulla Basilica Palatina di Santa Barbara, situata all’interno del complesso. La proposta riconosce il ruolo strategico del manufatto e ne delinea una rigenerazione attraverso l’innesto di nuovi volumi temporanei che offrono scenari e prospettive di rilettura del luogo, declinando il tema compositivo di architettura nell’architettura. Gli spazi di progetto si soffermano sul carattere musicale dello spazio religioso che si ritiene possa risultare una nuova chiave di riuso e riabilitazione dei suoi spazi marginali. Gli interventi principali sono il padiglione musicale, la residenza d’artista e le aule per la didattica.
La Basilica di Santa Barbara è stata commissionata nel 1562 dal duca Guglielmo Gonzaga, con il dichiarato intento di realizzare un tempio per la musica. La basilica palatina è ora considerata come epicentro di un sistema più ampio, attraverso la definizione di nuovi scenari e spazi dedicati alla musica, in grado di connettersi con il resto di Palazzo Ducale e la città di Mantova. L’idea alla base è quella di valorizzare un’area attualmente marginale di Palazzo Ducale che include Santa Barbara e altri spazi compresi tra la chiesa e il Cortile della Cavallerizza. L’intervento principale consiste nella realizzazione di un padiglione musicale all’interno della basilica, temporaneo, sospeso da terra per coniugare i caratteri religioso e musicale del luogo; l’indagine si è concentrata sul sistema complesso di relazioni tra oggetto contenuto e spazio contenitore, la quale ha portato a soluzioni di progetto che consistono nell’aggiunta di nuovi volumi all’interno di spazi esistenti. I corpi inediti definiscono dei microcosmi in grado di accogliere nuove funzioni, pur conservando la leggibilità dello spazio originario. Il paglione, le aule e la residenza d’artista connotano l’abitare in senso pubblico, collettivo e privato. L’intento è quello di ricondurre gli spazi alla scala umana, valorizzando così anche luoghi di Palazzo Ducale che attualmente non ne rientrano, sia in termini di dimensioni, sia perché inadatti ad ospitare, nelle condizioni attuali, una funzione d’uso.
La definizione del padiglione per la musica all’interno della chiesa è stata l’occasione per integrare la basilica nel percorso di visita del museo di Palazzo Ducale, attraverso l’inserimento di un sistema permanente di passerelle in quota, le quali rendono accessibile e fruibile il secondo livello della chiesa e permettono di riscoprire la complessità del progetto architettonico del palazzo. Il padiglione si configura come una music box appesa alla chiesa; l’architettura del nuovo volume consente di controllare tre fenomeni acustici, ovvero assorbimento, diffusione e risonanza, attraverso i pannelli dell’involucro e le canne inserite nel solaio inferiore. Gli altri interventi di progetto consistono nella definizione di una residenza d’artista nel corpo di fabbrica della Zoiolera - attraverso l’integrazione di un nuovo volume nello spazio esistente della torre - e il riuso delle stanze che si affacciano al piano terra del cortile della Cavallerizza, come luogo dedicato alla didattica musicale. Nel primo caso, la nuova stanza ridistribuisce gli spazi interni, donando agli spazi dello stare un affaccio privilegiato verso il complesso Ducale e conferendo qualità domestiche e proporzioni al luogo; nel secondo caso i nuovi volumi interpretano il tema delle stanze passanti, ora venuto a mancare, ridefinendo le circolazioni e i rapporti interno-esterno con nuove soglie e relazioni visive.