Il complesso monumentale di San Giuseppe sorge nel cuore del centro storico della città di Cagliari, presso il quartiere di Castello. L’isolato, che comprende la Torre dell’Elefante interseca il passaggio delle antiche mura pisane, le cui tracce permangono anche in seno al complesso stesso. Il lavoro di tesi si è incentrato nell’indagine sulle varie fasi costruttive della fabbrica, la loro convivenza e la loro trasformazione nel corso del tempo, nonché nello sviluppo di un progetto di conservazione e riuso. Propedeutica a tale scopo è stata la ricerca d’archivio, affrontata presso la Soprintendenza ai Beni Culturali, che ha fornito la documentazione cartografica e il regesto dei lavori pregressi ivi compiuti.
L'ANALISI STRATIGRAFICA E IL PROGETTO DI CONSERVAZIONE La ricostruzione della storia della fabbrica, effettuata attraverso l’uso dei diagrammi di Harris, sia per quanto riguarda la pianta che per gli alzati murari, ha reso possibile ipotizzare un’evoluzione cronologica delle strutture murarie del sotterraneo, sulle quali è stata fatta un’attenta analisi materica, basata essenzialmente su un’indagine macroscopica autoptica, che ha permesso di individuare le principali tipologie di materiali presenti nei paramenti murari, nelle volte e nei rivestimenti. L’analisi delle tecniche costruttive murarie condotta per le strutture del sotterraneo, ha consentito di classificare i principali metodi costruttivi riguardo la pavimentazione, i paramenti murari e le chiusure orizzontali. Successivamente, si è proceduto con l’analisi delle principali cause di degrado presenti sulle murature, attraverso l’utilizzo della Normativa materiali lapidei, meglio conosciuta come NorMaL, ed in particolare alla “Raccomandazione 1/88; per poi passare alla fase finale ed ipotizzare un progetto di conservazione e riuso del sotterraneo stesso.
IL PROGETTO DI RIUSO Grazie al ricco apparato conoscitivo acquisito in sede di rilievo e ricerca archivistica, è stato possibile delineare i gradi di trasformabilità delle singole componenti della fabbrica, nonché le linee progettuali per il suo riuso. Obiettivo del progetto è quello di restituire l’unità formale dell’opera (ora frammentata in molteplici parti non comunicanti) e conferire a essa una funzione capace di soddisfare le necessità caratteristiche del quartiere e della città e, al contempo, compatibile con le istanze di conservazione dell’edificio storico. Il piano terra dell’ex-convento è stato quindi destinato all’ufficio del Piano Quadro del Centro Storico, dove le figure pianificatrici possono lavorare a stretto contatto con i cittadini, mentre ai piani superiori sono ospitate le aule della Scuola di Architettura, nell’ottica di una collaborazione tra ambiti amministrativi e accademici. I locali prospicienti a Via Università sono invece destinati ai FabLab: laboratori e spazi di esposizione, dove differenti esperienze e generazioni trovano confronto in seno alla produzione artistica e artigianale, attività da sempre radicate nel centro storico della città.