Abbiamo scelto di realizzare un progetto per i resti del parco archeologico di Castel Fiorentino perché pensiamo sia inconcepibile che una testimonianza storica così importante sia per il territorio, sia per la sua valenza a livello internazionale, sia in uno stato di degrado e abbandono tale.
Si tratta infatti dei resti di un insediamento che testimonia il passaggio dell’imperatore Federico II di Svevia, alla cui figura è particolarmente legata la domus poiché vi è deceduto. Proprio tenendo conto dell’importanza storica e dal voler valorizzare un’area rilevante per il territorio si è partiti nel ragionamento per adottare le strategie migliori di intervento.
L’obiettivo è stato quello di realizzare un progetto il più possibile inserito nel territorio e coerente col contesto al fine di rendere maggiormente attrattiva un’area che già di per sé possiede un indubbio valore storico e una bellezza paesaggistica notevole. Lo studio di progetto ha tenuto conto delle caratteristiche tipiche dell'edilizia del Mediterraneo, ovvero edifici dalla volumetria semplice giustapposti tra loro senza la presenza di sviluppi eccessivi in altezza, la presenza del tetto piano, l’utilizzo di materiali locali quale è il tufo, l’intonacatura bianca, bucature semplici. Anche la vegetazione di progetto è stata prevalentemente tratta dalla macchia mediterranea, possiamo infatti trovare ulivi, oleandri, ginepro, alloro, ginestra o numerosi altre esempi anche di piante aromatiche. L’aspetto cromatico è stato considerato nell’uso di colori coerenti con il contesto, come il colore brunito del corten, escludendo l’utilizzo di colori accesi.
Considerato lo stato di abbandono in cui versano i resti di Castel Fiorentino, il progetto proposto senza alcun dubbio risolve molte delle problematiche che attualmente interessano il sito archeologico. Il progetto infatti prevede una protezione dell'area dei resti ed i recinti intorno provvedono a fornire i servizi necessari per una visita ottimale, assieme ad offrire intrattenimento ed un luogo dove eventualmente alloggiare. La realizzazione di un progetto simile contribuisce alla tutela dei resti, non solo come protezione da vandali o dal bivacco delle greggi, ma anche apportando fondi per proseguire la ricerca archeologica e per intervenire con opere di restauro e pulizia, oltre che incentivare il turismo e conseguentemente anche l'economia delle aree circostanti come quella di Torremaggiore e delle masserie limitrofe. Infatti, se la realizzazione di un progetto simile dovesse far diventare l'area di Castel Fiorentino un polo attrattivo, il territorio circostante ne risentirebbe positivamente e si potrebbe prevedere in futuro la risistemazione delle masserie lungo gli itinerari ciclabili in modo da fornire ancora più elementi di attrattività nei pressi dell'area archeologica.