Il progetto del recupero dell’ ex dogana di San Lorenzo a Roma nasce per rispondere all’ esigenza, sentita già agli inizi del ‘900, di un museo delle Ferrovie dello Stato a Roma, che, per motivi di spazio, è stato realizzato solo a Petrarsa, a Napoli.
La dogana, con i suoi ampi spazi e illuminati dall’ alto tramite lucernari, vicino alla ferrovia e immerso in una fitta rete di trasporti pubblici, può, secondo me, rispondere a questa esigenza.
Il progetto risponde a necessità, criticità e potenzialità del quartiere garantendo le superfici minime richieste dalla normativa per i vari ambienti. E' volto alla ristrutturazione del corpo centrale in calcestruzzo, destinato a Museo delle Ferrovie dello Stato, la parte che si affaccia sulla corte presenta hall, caffè letterario, bookshop e sul perimetro, dove erano presenti gli uffici nel '900. Una serie di teche vetrate percorre il progetto, a partire dalla hall, fino alla sala conferenza e ristorante, che vanno a sostituire capannoni in lamiera esistente. Il parcheggio è interrato, la pensilina esterna viene rimossa, gli spazi nelle mura sono destinati a mercato. La loro scansione continua all' esterno con le teche vetrate dei negozi di artigianato.
Ho garantito flussi separati che corrono spesso parallelamente tra loro e che attraversano il lotto e la corte, dove avviene l' accesso al museo. L' obiettivo è stato quello di creare un quinto prospetto dai binari e dalla tangenziale con il verde del tetto giardino, sulle teche, i percorsi pedonali e, nella parte terminale del lotto, il verde attrezzato. Ho ricostruito inoltre i binari per ripristinare lo stato originario, destinandoli alle esposizioni dei treni, d' epoca e non, collegandoli ad un binario esistente inattivo all' esterno del lotto. Le sezioni mostrano come la hall diventi punto di osservazione in quota delle coperture della dogana e delle ferrovie, lo spazio più alto che inizia e chiude il percorso museale. La scala elicoidale, con le sue forme, va volutamente a contrastare con la rigida e geometrica spazialità degli ambienti della dogana, invitando il visitatore a percorrerla.