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Progetto del Museo della Scienza e di una struttura ricettiva nel quartiere Flaminio di Roma

ATA2018

L’idea di progetto nasce da una stretta relazione e comunicazione con il luogo,che è genesi di interpretazioni,conoscenze e scelte.Il masterplan si configura come una proposta che si colloca tra la dimensione urbanistica e quella architettonica.Gli esiti spaziali dialogano con l’ambito urbano del Flaminio.Il prodotto finale non è più il manufatto quanto la relazione tra i manufatti.La proposta progettuale riguarda quindi una porzione di città e non solo la singola attrezzatura pubblica.Scopo del progetto è dare identità al luogo,nel rispetto del genius loci,e armonizzare il mondo materiale con la vita. Il MuSe mostra continuità visivo-spaziale con il MAXXI, mentre l’albergo si integra al contesto, in cui prevale l’architettura razionalista.


Obiettivi: • valorizzazione dell’asse culturale che si snoda da Monte Mario a Villa Glori • progettazione sensibile al luogo: che rispetti il genius loci e gli allineamenti visivo-spaziali in modo da identificare una continuità • ristabilire la permeabilità visiva e di attraversamento pedonale tra via del Vignola, il MAXXI e Piazza Mancini • realizzazione di nuova piazza nello spazio antistante il MAXXI • sostenibilità energetico-ambientale • incremento del livello di naturalità


Il Museo è stato concepito come contenitore e contenuto d’arte e molteplici sono gli elementi metaforici celati in esso.Il MuSe accoglierà l’esposizione dedicata alle scienze fisiche e naturali.Tali scienze indagano il tema dell’origine della materia,di qui il riferimento ad Empedocle e alla “Teoria dei quattro elementi”. Secondo questa teoria quattro sono gli elementi da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia:acqua,terra,aria,fuoco.Ogni piano del museo è stato dedicato ad uno dei quattro elementi ed ogni livello della serra enfatizzerà l’elemento corrispondente: il piano terra rappresenta l’elemento acqua e si passerà attraverso la galleria dell’acquario, il primo piano è dedicato all’elemento terra e accoglierà la serra, il secondo piano è dedicato all’elemento aria e si camminerà tra la chioma degli alberi, l’ultimo piano è dedicato all’elemento fuoco,che grazie alla copertura vetrata,creerà un contatto visivo con il sole. La cupola geodetica rappresenta il pianeta Terra e i suoi elementi costituenti.Il taglio dei piani è la rappresentazione stilizzata di due braccia che sostengono la Terra. Il messaggio che si vuole comunicare è che l'architettura è “non-sostenibile” ma senza architettura non c'è vita.È necessaria un’architettura sensibile: bisogna costruire nel rispetto della natura, prevedere la reintegrazione della natura nella città, che rappresenta un trapianto polmonare per la stessa,e in generale privilegiare scelte progettuali eco-sostenibili.



The Board:
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Milena Rinaldo

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