Questo progetto di tesi si occupa della riqualificazione di un comparto di edilizia sociale compreso all’interno del quartiere di Brooklyn, uno dei cinque borough di New York City, che si trova di fronte alla più nota Lower Manhattan. L’area insiste a sud sulla sponda del East River con un impianto portuale progressivamente dismesso nel tempo in favore di collegamenti marittimi che permettono di accedere all’area di Brooklyn in questione, producendo un’intensificazione dell’interesse immobiliare nei confronti di questa zona che invece nasce per sua vocazione con un profilo popolare.
Il progetto di rigenerazione segue i crediti della certificazione LEED e le direttive che la città di NYC sta mettendo in atto in merito alla resilienza.
Questo quartiere di edilizia sociale si colloca tra i più di 360 sviluppi distribuiti sull’intero territorio della città di New York. La riqualificazione segue un approccio più americano fortemente orientato ad incoraggiare l’ingresso di capitali privati per finanziare l’intera operazione di rigenerazione. È stato quindi redatto un business plan con l’ipotesi dei costi di costruzione. I piani di addizione in copertura sono strettamente collegati al punto di pareggio in modo che, grazie alla vendita dei nuovi appartamenti, l’intervento venga considerato economicamente sostenibile. Il progetto di rigenerazione che la tesi intende mettere in campo trae anche le proprie basi da una più ampia riflessione che la città di New York sta mettendo in atto circa la resilienza delle proprie strutture, infrastrutture e tessuto urbano nei confronti di eventi estremi effetto dei cambiamenti climatici. Onde evitare l’allagamento e l’indisponibilità energetica, il progetto assume delle misure essenziali che vengono sperimentate in un’area campione all’interno del comparto, che essendo vasto ma modularmente ripetuto, consente di testare varie soluzioni che possono essere replicate nel comparto stesso e successivamente anche in altre porzioni della città.
Nella logica di individuare una metodica che possa rappresentare un pilota per qualità di risultati conseguibili e tracciabilità delle azioni che producono gli impatti desiderati, il progetto decide di adeguare la propria metrica di valutazione dei risultati a quella proposta dalla certificazione LEED, metodo ormai largamente consolidato per l’attribuzione di un punteggio secondo alcuni parametri per valutare la sostenibilità dell’intervento. Il progetto seguendo i prerequisiti e crediti ha ottenuto ipoteticamente la certificazione LEED GOLD. Le notevoli risorse che vengono impiegate per migliorare il quartiere, hanno generato un forte senso di appartenenza agli edifici, tanto che l’intervento migliorativo mira a non modificare eccessivamente l’immagine iconica. Oltre ad incrementare il vivere collettivo di questi luoghi che oggi sono in decadimento è importante sottolineare il senso di appartenenza di coloro che vivono quel luogo. Il progetto si propone di adottare una strategia per mantenere le volumetrie degli edifici, aumentando la sensazione di comfort indoor, costituendo una doppia pelle interna alla struttura che sia in grado di isolare termicamente le unità abitative. Questa soluzione permette di salvaguardare l’identità formale della facciata esterna degli edifici, connotata dal mattone newyorkese. Nonostante la facciata quindi appaia inalterata, la configurazione interna dell’edificio sarà completamente ridefinita seguendo le direttive dell'HPD.