Il progetto è finalizzato allo studio di una metodologia di recupero e riqualificazione della torre piezometrica Enel sita in Garfagnana (LU), oggi in disuso. Si tratta di un’opera idraulica in c.a. facente parte dell’impianto idroelettrico costruito tra il 1913 e il 1914 su progetto dell’Ing. Omodeo. A partire dalla ricostruzione storica sono state analizzate le caratteristiche del manufatto in relazione alla funzione per la quale era stato progettato. Il problema della riqualificazione è stato affrontato elaborando una proposta progettuale connubio tra intervento di restauro e riuso. All’interno si colloca un rifugio alpino, pensato al minimo e in sommità un belvedere. La fattibilità della proposta è stata verificata in campo strutturale.
Gli alloggi del rifugio alpino sono pensati su 2 livelli aventi altezza utile di 2.80 metri ed una superficie calpestabile di circa 12 m2 , assemblati all’interno del tubo piezometrico a formare una struttura di 70 m dalla quota -10.5 m al di sotto del piano campagna. Il primo modulo ospita la zona giorno con area divani e bagno collocati in posizione opposta. Tramite una scaletta a pioli si raggiunge la zona notte, all’interno della quale sono stati ricavati due posti letto. L’arredo interno è studiato rifacendosi ai principi dello Yacht Design, sfruttando al massimo la superficie calpestabile. Il rifugio è composto da 8 alloggi per un totale di 16 posti. Nella zona giorno di ogni alloggio è stata ricavata un’uscita di sicurezza, che tramite un anello orizzontale riconduce l’ospite sulla scala esistente, usufruibile in caso di emergenza. Si limita gli accessi alla torre ad un massimo di 40 persone. Sulla sommità si ricava un belvedere panoramico allargando l’anello di camminamento esistente. L’accesso ai servizi avviene dal piano campagna: tramite un ascensore a funi con motore in sommità si raggiunge i vari livelli. In ambito architettonico è stata presa una decisione fondamentale: realizzare una struttura in acciaio all’interno e indipendente dall’esistente. A tal scopo si è reso necessario valutare gli spostamenti tra la nuova struttura e la torre ai fini di quantificare un adeguato giunto sismico, per escludere fenomeni di martellamento.