Archistart

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TALK BOXES

Progetto svolto in collaborazione con Luca Corbetta e Laura Damiani, sotto la supervisione della Prof.ssa Francesca Serrazanetti e Arch. Michele Ignaccolo.
Concorso Atmospheres 2016.


Le numerose discipline presenti al Politecnico di Milano suggeriscono la necessità di spazi che favoriscano una collaborazione interdisciplinare non solo tra professionisti, ricercatori e docenti ma anche tra studenti. Questi spazi dovrebbero avere il compito di educare alla collaborazione entrando nella quotidianità degli studenti, concretizzandosi in strutture informali ed in contesti già frequentati dai destinatari dell’intervento. Punto di partenza di questa ricerca è stato il dipinto della Scuola di Atene di Raffaello, simbolo dell’Ateneo ma anche esempio principe della collaborazione tra figure di diverse discipline. In esso sono stati individuati tre temi: i gruppi di lavoro posti a desta e a sinistra del dipinto costituiscono nuclei di Dialogo, ai quali gli attori partecipano discutendo tra di loro di un determinato argomento. I due gruppi si mettono a sistema grazie all'entrata in scena del terzo raggruppamento, collocato sullo sfondo: la posizione dei personaggi fa pensare allo svolgimento di un Discorso ad una platea, una lezione, una comunicazione frontale. Il terzo tema nasce dall'inserimento di un nucleo esterno al dipinto, dal quale uno Spettatore assiste alla scena, entrando nel sistema, ma ne rimane distaccato, assimilando informazioni non partecipando alla discussione. Tema del progetto sarà quindi la creazione di nuclei di conversazione adatti ad una loro fruizione singola ma che, in caso di necessità o di particolari eventi, possano essere utilizzati simultaneamente creando uno spazio articolato, funzionale e flessibile. L’area di intervento da noi individuata per un progetto site specific si trova nel cuore del Politecnico di Milano: il giardino retrostante all'edificio del Rettorato versa in condizioni di disorganizzazione e arbitrarietà e sembra reclamare un progetto che gli fornisca una centralità, la quale permetta una riorganizzazione complessiva dello spazio, una sorta di gerarchizzazione dell’ambiente aperto e delle sue dotazioni già presenti in funzione dell’intervento. Inoltre, la sua posizione centrale nell'Ateneo ne garantisce la fruibilità a studenti di tutte le facoltà ed è già da loro frequentato nelle pause pranzo e durante il tempo libero, cosa che fornisce nuove destinazioni d’uso secondarie al progetto.


L’idea di progetto si traduce nella predisposizione di quattro “Cubi” di dimensioni 2,5 m, i quali, a seconda della specifica dotazione di elementi di arredo, possano assumere una configurazione sempre diversa di sedute e piani di appoggio, per creare situazioni di lavoro diversificate. Il Cubo 1 presenta uno spazio vuoto dotato di una parete utile per appendere fogli, presentazioni o proiettare immagini con proiettori portatili. Rappresenta il punto focale di una possibile lezione, evento o conferenza all'aperto, oltre che spazio libero utilizzabile dagli studenti per svariati fini. Il Cubo 2 è caratterizzato dalla presenza di due panche opposte, utilizzabili anche come piani di appoggio sedendosi a terra, le quali possono essere spostate lungo l’asse trasversale grazie a carrelli posti in altro per essere unite l’una con l’altra. Trattasi di uno spazio di lavoro caratterizzato da un faccia a faccia tra i collaboratori ma anche spazio destinato al relax grazie alle panche dotate lateralmente di schienali. Il Cubo 3 è dotato di un tavolo scorrevole, il quale può essere collocato in posizioni differenti per essere fruito ambo i lati o solo da uno di essi grazie alla presenza di sedute mobili, articolabili a piacimento nello spazio e non solo all'interno della struttura. Ogni seduta può essere scomposta per raddoppiarne il numero. Questo Cubo rappresenta lo Spettatore dell’analisi del dipinto di Raffaello: esso può essere configurato a tribuna spostando il tavolo in un lato e collocando le sedute in sua prossimità per creare un doppio ordine di gradoni. Il Cubo 4 è dotato di un grande tavolo basso, sospeso da cavi d’acciaio, utilizzabile come tavolo sedendosi sul pavimento o come piano per sedersi oppure sdraiarsi all'aria aperta. Le strutture 2,3 e 4 sono dotate di un dispositivo che ne permette la rotazione sul piano orizzontale: ruotandoli, essi possono essere messi in relazione tra di loro a seconda delle necessità. E’ infatti possibile creare un auditorium all'aperto proiettando i Cubi 2, 3 e 4 verso il Cubo 1, configurando il 3 a tribuna, creando nel 2 una doppia fila di panche e adibendo il giardino intercluso dai cubi a platea su prato, trasportandovi anche le sedute scomponibili del Cubo 3. Il Cubo 1 farà da “scena” nella quale potrà essere allestito il necessario per una lezione all'aperto, una conferenza o una presentazione.

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Francesco D'Antuono

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