Archistart

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Taranto – Teatro Mundi

ATA2018

-La riqualificazione dell’Arco Nord del primo seno del Mar Piccolo-
Il progetto muove dall’analisi di tutti i fattori che concorrono a delineare il fenomeno urbano-naturalistico della città di Taranto nei suoi aspetti più essenziali, i più iconici dell’immagine stessa della città, nonché delle possibili declinazioni all’interno di un sistema che vada, trasformando il territorio, a dare una risposta organica ai suoi stessi caratteri agendo sulle forme sistemiche del suo palinsesto semantico-semiotico.


L’ipotesi che parte dalla ricognizione dei segni dell’acqua e di quelli terrestri, quali fenomeni iconici, si rafforza nella conferma, non solo della vocazione, ma anche del disegno del sistema coltivo che si sviluppa nell’area a Nord di Taranto; tale disegno corrisponde ad un regolamento, a sua volta fondativo -insieme alla griglia derivata dalla città ottocentesca- del progetto di orto urbano che, esteso nell’entroterra, è dato a connettere il quartiere “Paolo VI” -oggi periferico-, col Mar Piccolo, e dunque col core della città. Le componenti espressive del progetto sono così demandate a pochi ma essenziali fenomeni urbano-naturalistici, in grado di semplificare il palinsesto della storia urbana di Taranto nel suo affacciarsi all’acqua, traducendo e rimarcando tale condizione e la fisicità dei suoi elementi primi, in un sistema di comunicazione visiva laica e “a-temporale”. Tali “elementi primi”, e loro traduzione critico-analogica, sono i fenomeni naturalistico-architettonici operati con l’apertura di un nuovo canale sul fronte opposto ed in asse al Ponte Girevole, e quello del belvedere posizionato in asse allo stretto d’acqua determinato tra l’estrema propaggine del Centro Antico e l’antico scoglio del Tonno.


È all'interno di queste due polarità, che viene a stabilirsi la quota dell’intero progetto, che affine alla natura della città che si struttura “per parti” riconoscibili, costituisce a suo modo una parte rispetto all'andamento fortemente variabile e quasi labirintico del territorio. All'interno, e seguendo questa combinazione di fattori, il progetto cerca quindi di stabilire la sua, altrettanto, forte riconoscibilità e unità, operando una composizione urbano-architettonica fondata su una sorta di “estetica geometrica” data a iconografare il suo stesso intervento in rapporto alle componenti spaziali agenti al suo interno, e al generale quadro critico del suo intorno urbano-naturalistico. Dal punto di vista dell’efficienza funzionale, esso mira a rendere l'area fortemente attrattiva, demandando alla specializzazione degli elementi che lo compongono, sia nell’edilizia, che nell’architettura degli “orti urbani” tale compito. Nello specifico il progetto mira a realizzare una Scuola nautica, collocata nell’edilizia che recinge i Cantieri navali Tosi (a loro volta recuperati sia nella funzione originaria, che in supporto alle funzioni didattiche della Scuola stessa); un museo dedicato alla “sommergibilistica navale”, collocato nell’asse di relazione col Ponte Girevole; a ridosso, un sistema di “torri Direzionali” utili a decentrare e decongestionare il centro della città, attivando una condizione di organico policentrismo.



The Board:
Taranto – Teatro Mundi Board
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