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TERRITORIAL VISIONS FOR TIVOLI_Un progetto strategico per la Buffer Zone Unesco di Villa Adriana

ATA2020

Territorial Visions for Tivoli è una prosecuzione del lavoro svolto per la partecipazione al concorso internazionale per istituti universitari “The Grand Villa Adriana, Designing the Unesco Buffer Zone”, svoltosi nel 2018 e sviluppato dal team di progettazione UNIVPM in collaborazione con LUH. La fase di svolgimento della tesi ha previsto un approfondimento sul tema della Buffer Zone Unesco, con lo studio di alcune best practices e una serie di studi su Tivoli e Villa Adriana, al fine di aggiornare la proposta sviluppata in fase concorsuale, elaborando una strategia di carattere territoriale per Tivoli e le sue eccellenze Unesco, e infine un approfondimento architettonico nel Visitor Centre di Villa Adriana.


Territorial Visions for Tivoli è costituita da una serie di proposte che mirano a colmare la mancanza di un organico piano di gestione per la Buffer Zone di Villa Adriana e Villa d’Este. Il progetto si basa sull’elaborazione di assi strategici che possono orientare la fase di ultimazione del piano di gestione unificato per il comparto Unesco “Villae”, ad oggi in corso di elaborazione. Gli assi strategici sono progettati per interrelazionarsi e complementarizzarsi, per permettere una distribuzione delle elaborazioni e predisposizione dei progetti anche in un arco temporale lungo, fornendo indicazione sui gradienti di urgenza degli interventi: il progetto crea immediato valore e visibilità e, nel lungo periodo, stabilisce nuove interazioni, nuovi flussi e significati. La strategia territoriale si esprime da un lato attraverso una visione generale sotto forma di mappe, che tengono insieme analisi, proposte e progetti dell’area tiburtina; dall’altra si serve di immagini che evocano le attitudini e le intenzioni progettuali attraverso rielaborazioni contemporanee delle rappresentazioni romantiche del paesaggio e del territorio tiburtino.


Il progetto architettonico-paesaggistico costituisce un’ipotesi di sviluppo di queste strategie. L’area compresa tra Villa Adriana e il fiume Aniene viene rigenerata sotto l’azione di un graduale riciclo di pattern industriali e rurali esistenti, attuando l’estensione della Buffer Zone fino al fiume Aniene attraverso rinaturalizzazioni del paesaggio (Aniene Gardens) e conformazioni del territorio (Green Carpet), creando un comparto a fini agricoli e ricreativi, un parco didattico e produttivo votato alle varietà mediterranee, in particolare alla piantumazione di uliveti e alla produzione di olio d’oliva, in continuità con un contesto agricolo e ortofrutticolo della zona. L’opportunità è data dal segnare il territorio con una azione di riconessione tra le parti e offrire quindi nuovi usi di una parte significativa di paesaggio, ad oggi lasciata irrisolta nella sua condizione di cuscinetto, tra un patrimonio da conservare e custodire gelosamente, e un abitato con le caratteristiche della periferia che negli anni è velocemente giunto a ridosso del monumento. All’interno di questa strategia di landscape architetture semi-ipogee inserite nei bordi naturali ibridano le attività legate alla produzione agricola con quelle del leisure e del turismo. Il centro visitatori, momento apicale del sistema, segue l’attitudine scultorea, di movimento del terreno propria di Villa Adriana stessa, conformata per sottrazione di materiale da riutilizzare per i terrazzamenti.



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Francesco Chiacchiera

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