Les jeux sont faits è un invito a riflettere su un tema molto comune alle metropoli moderne, cresciute senza sosta negli ultimi decenni: l’assenza di spazi dedicati al gioco ed al tempo libero. L’invito a pensare e vivere la città lasciando un po’di spazio al nostro lato più libero e innocente è espresso proiettando su un edificio iconico l’immaginazione di un bambino.
Torre Velasca hackerata è un esperimento di playground totale, nel quale l’unico obiettivo è ricordarsi quanto fondamentale sia dedicare del tempo e dello spazio al gioco, senza limitarne o definirne strettamente la tipologia, in contrapposizione allo stressante ritmo al quale gli abitanti delle città si abituano, imponendolo automaticamente anche ai propri bambini.
Les jeux sont faits è un invito a riflettere su un tema molto comune alle metropoli moderne, cresciute esponenzialmente e senza sosta negli ultimi decenni: l’assenza di spazi dedicati al gioco ed al tempo libero. Milano, rappresenta in un certo senso il paradigma della metropoli moderna, in cui la crescita della città si è mossa parallelamente alla frenesia dello stile di vita dei suoi cittadini. Torre Velasca ne incarna il modello di sviluppo verticale che posteriormente alla costruzione di questa ha particolarmente contraddistinto la città meneghina dalle altre città italiane. L’invito a pensare e vivere le città lasciando un po’di spazio al nostro lato più libero e innocente è espresso in questo progetto, ripensando un edificio iconico, come un bambino lo potrebbe immaginare e desiderare. Torre Velasca hackerata è un esperimento di playground totale, nel quale l’unico obiettivo è ricordarsi quanto fondamentale sia dedicare del tempo e dello spazio al gioco, senza limitarne o definirne strettamente la tipologia, in contrapposizione allo stressante ritmo al quale gli abitanti delle città si abituano, imponendolo automaticamente anche ai propri bambini. Per questo scivoli, muri da scalata, montagne russe etc. non sono che una parte del tutto che ci aiuta ad illustrare le possibili varianti dell’immaginazione di un bambino, lasciando spazio alla nostra per immaginare le restanti.