L’oggetto di questo studio è il territorio che comprende il Parco Archeologico e Paesaggistico di Agrigento ed il suo contesto. Si tratta di un paesaggio che racchiude al suo interno numerose stratificazioni e diversi segni che testimoniano le azioni delle civiltà passate, e che presenta, oltre a numerose eccellenze anche alcune problematiche legate alla frammentazione di queste eccellenze, all’abbandono dei terreni agricoli, e alla mancanza di correlazione tra le aree del Parco, tra il Parco e il suo contesto, e tra il territorio locale e lo sviluppo economico e sociale. Tali problematiche vengono affrontate tramite il progetto di un Parco Agricolo, mettendo in rete la sua molteplicità culturale, storica, economica, politica e funzionale.
Il territorio della Valle dei Templi è un paesaggio antico, stratificato, costruito dalla storia: un paesaggio complesso che deve essere curato e mantenuto dall’uomo, il quale deve servirsi della scienza archeologica, agronomica, geologica e dell’architettura botanico-paesaggistica, instaurando un rapporto di stretta alleanza tra la cultura, gli aspetti economico-sociali e la natura. La tesi tenta di analizzare questo paesaggio nel suo complesso, ricerca nella storia le origini della sua attuale conformazione, e individua un possibile piano di intervento che possa svelare la natura e la storia dimenticata di questo luogo. L’obiettivo della tesi si sintetizza nella volontà di riscoprire gli antichi paesaggi agricoli produttivi, naturali e culturali, recuperare il loro rapporto con l’archeologia, recuperare e valorizzare un paesaggio oggi disarticolato nella sua interezza, degradato e non considerato in gran parte della sua estensione, facendo riferimento ai caratteri insediativi e costruttivi del paesaggio (tecniche di coltivazione, terrazzamenti, impianti arborei), guardando alla storia, all’identità, alla sostenibilità e alle eccellenze dei luoghi oggetto di studio, per giungere, infine, anche al recupero del rapporto tra città e campagna, allo sviluppo di un’economia circolare interna e a un rinnovamento delle qualità ambientali e sociali di un contesto che, per sua natura, risulta essere poliedrico.
I paesaggi vivono e raccontano attraverso i segni che la storia ha sedimentato nel territorio, svelando nei suoi tratti una cultura che racchiude il senso stesso della storia: lo si vede nella prima parte della tesi, con la storia della città, nella seconda parte con le ana¬lisi effettuate a differenti scale, e nell’ultima parte con l’individuazione dei segni stratificatisi nel territorio (strade, sentieri, muretti, dislivelli, antiche coltivazioni, ecc.). Si vuole innescare, con il progetto del Parco, un cambiamento di rotta dell’agricoltura, che negli ultimi decenni ha eroso gran parte delle specificità locali, sfumandone colori, odori e sapori, diventati monotoni e uniformi. Il recupero dei “segni” della storia, la ricomposizione del contesto vallivo, la rigenerazione dei saperi e dei sapori antichi legati al paesaggio agrario diventano temi indispensabili per il restauro e la valorizzazione del paesaggio agrigentino, il quale dovrà rappresentare un vero e proprio “racconto” identitario per le generazioni future. Il recupero e la valorizzazione dei sistemi agricoli storici, contiene anche il recupero di una memoria dei modi di vivere l’agricoltura stessa da parte dell’antica società contadina, contiene una rilettura del sistema dei saperi che stanno alla base della produzione agricola, ed assume grande rilievo all’interno di un processo di salvaguardia dei “segni” identitari di un luogo.